Skalmold: “Abbiamo deciso di tornare indietro e infatti adesso non c’è più il covid”- Intervista a Þráinn Árni Baldvinsson e Björgvin Sigurðsson

Reduce della prima giornata di Wacken Open Air, mi avvio nell’area riservata agli artisti per intervistare Þráinn Árni Baldvinsson e Björgvin Sigurðsson degli Skálmöld, in un’intervista che a più riprese mi è sembrata essere una piacevole chiacchierata tra amici piuttosto che il solito formale colloquio tra musicisti e giornalista. I due islandesi sono stati molto disponibili e simpatici, così, dopo avere scambiato qualche parola su una data passata che la band fece in Italia e dopo qualche battuta sul come “Faccia troppo caldo per degli islandesi”, ci spostiamo verso una zona d’ombra per iniziare l’intervista. 

Come vi sentite ad essere tornati a Wacken? 

(Þráinn) È fantastico, davvero fantastico, non si può dire molto di più. Questa è la nostra terza volta, l’ultima era stata nel 2017. Queste sono le “Olimpiadi Heavy Metal”. 

Nel 2021 Joel McIver ha scritto la vostra biografia, qualcosa che non tutte le band hanno. Siccome, da interviste rilasciate in passato, avete detto che la band è stata avviata come un “hobby”, come vi sentite ad avere questo scritto sulla vostra storia? 

(Ridono entrambi ndr) (Björgvin): Il fatto è che io amo veramente leggere le biografie dei musicisti che mi piacciono, sai, non mi sento come se fossi degno di avere un libro su me stesso. Però Joel è un genio, ha scritto alcune biografie fantastiche, è un giornalista e scrittore rispettato; è stato molto divertente lavorare con lui e sono molto grato di aver detto di sì. È stato un onore. 

Come ha funzionato il procedimento? 

(Björgvin): Joel ci ha contattati dicendo che voleva scrivere una biografia su di noi. Eravamo a Londra e ci siamo presi una birra all’Underworld in Camden Town, avevamo un appuntamento con lui e poi qualche mese dopo mentre stavamo registrando “Sorgir” è venuto in Islanda; è stato per 5 o 6 giorni facendo ore e ore di interviste con ognuno di noi, è stato con noi durante le registrazioni e ha intervistato anche delle persone che sono state intorno alla band fin dagli inizi, è stata un’esperienza fantastica. 

Sembra davvero che lo sia stato, penso che molti musicisti abbiano il sogno nel cassetto di avere una propria biografia… Anche il vostro presidente Guðni Thorlacius Jóhannesson ha scritto qualcosa su di voi in questa biografia; quanto è importante la vostra band in Islanda? 

(Þráinn) Beh, possiamo dirti che lui è qua, sta arrivando qua a Wacken, sarà qui per vederci. 

Sono stupito, allora è un grande fan degli Skalmold! 

(Þráinn): Sì, assolutamente, è stato a tantissimi nostri show, solitamente viene con sua figlia e suo fratello. Spesso quando finiamo i nostri concerti giriamo per il locale a parlare con le persone; ricordo che un giorno durante un nostro live importante, lui era lì come ospite speciale, ci ha incontrati poco dopo lo show ma a una certa ora gli abbiamo detto che saremmo andati a salutare e parlare con le persone; lui ha semplicemente risposto (il chitarrista imita una voce entusiasta ndr): “Oh, vengo con voi!” gli abbiamo risposto che poteva benissimo andare nel backstage ma ci ha risposto di no, voleva venire con noi. Ovviamente le persone si sono fermate a fare foto anche con lui (ride ndr). 

La vostra, dunque, è una band davvero grande in Islanda. 

(Þráinn): Sì, se consideri il metal sì. Probabilmente siamo la più grande metal band in Islanda di sempre. La cosa strana è che hai persone che ti ascoltando di tutte le età, dai 3 ai 103 anni e sinceramente non conosciamo altre band che abbiano questo seguito a casa nostra. Poi ovviamente, se vai fuori dall’Islanda, ci sono band che hanno un seguito che non può nemmeno essere paragonabile al nostro, come i Sólstafir, senza ombra di dubbio grandissimi, molto di più di noi. Ma a casa nostra, se dovessi chiedere alle persone, probabilmente non tutti li conoscerebbero, il che è un peccato. Ora abbiamo fatto un’intervista con Icelandic metal music, che devi assolutamente condividere nella tua zona, è una webzine che si focalizza sulla musica metal islandese che non è molto conosciuta in Islanda; puoi leggere di diverse band islandesi che suonano qua da noi. Noi siamo una delle poche band alla quale la gente pensa quando si parla di Heavy Metal in Islanda, ma ci sono diverse grandissime band, e quattro suonano quest’anno qua a Wacken; quindi, dai un occhio ad Icelandic Metal Music (GRIMM’D)! 

Sono curioso a riguardo della scena Metal in Islanda, come vi siete approcciati voi inizialmente al genere (e come vi sentite ad essere dei metallari in Islanda?) 

(Þráinn): Per un bel po’ di tempo ho pensato che fossi l’unico (ridono ndr), da quanto ricordo indossavo le magliette degli Iron Maiden e… 
(Björgvin): penso che praticamente tutti noi nella band abbiamo la stessa storia, quando eravamo piccoli, verso i 6/7 anni, tutti avevamo uno zio che era fan dei Kiss e quindi iniziammo a sentire i Kiss… amavamo l’energia e la musica, poi siamo finiti ad ascoltare gli Iron Maiden, poi i Metallica, i Sepultura e il movimento Death Metal in generale, (Þráinn con frenesia aggiunge dei nomi a quelli già nominati dal cantante principale, come Death e Kreator, Entombed ndr), penso che sia la musica Metal a prenderti, non che tu scelga la musica Metal. 

Quali sono le vostre band preferite? 

(Björgvin): Io ascolto molto punk rock e penso che i Propaghandi siano il mio gruppo preferito, poi i Bad Religion, poi ovviamente gli Slayer ed i Sepultura
(Þráinn): Penso che il mio patto con la musica Metal sia stato fatto con gli Iron Maiden e con i Kiss, ma ricordo il momento che ho sentito i Death, i Sepultura ed i Kreator all’inizio degli anni 90 e tutta quella musica mi ha fottuto il cervello, i loro riff di chitarra mi hanno introdotto a tutto questo. 
(Björgvin): Ero molto attaccato al movimento Thrash Metal e successivamente a quello Death Metal, dove mi sono ancorato (ride ndr)
(Þráinn): E’ sempre bello stare con lui (riferito a Björgvin ndr) in macchina per diverse ore ed ascoltare buona musica insieme.  
(Björgvin): Se devo prendere in considerazione delle band che fanno parte del panorama Metal estremo, sceglierei però gli Enslaved, da “Monumension” fino a “In Times“, che penso sia il mio preferito. 

Quanto queste band hanno influenzato gli Skalmold? 

(Þráinn): Ne stavamo parlando giusto mentre eravamo per strada, sono influenzato da tutto ciò che mi piace e che mi emoziona; se ti piace, ti influenza e personalmente mi piace molto quando cerchi di non rubare qualcosa di buono, ma comunque poi, ascoltando i riff che scriviamo o l’album intero, puoi comunque riconoscere le varie influenze che ognuno di noi ha, ma è qualcosa che fa parte dell’inconscio. Non cerchiamo mai di copiare o di scrivere qualcosa in base alle nostre influenze musicali; quando siamo in procinto di scrivere un nuovo album, parliamo di dove siamo in quel momento, non decidiamo dove andare, iniziamo a scrivere e poi iniziamo ad avere 10, 12, 14 canzoni demo molto fighe per poi riascoltarle e selezionarne 8/9. 
(Björgvin): Parlando per me, la musica che ascoltavo quando ho iniziato a suonare la chitarra è quella che si è aggrappata a me, quindi i primi Metallica, gli Slayer, Sepultura e il movimento metal di fine anni 80/ inizio anni 90. Credo che questa musica sia quella che mi ha influenzato. 

Avete mai organizzato dei viaggi per andare fuori dall’Islanda a vedere delle band suonare? 

Þráinn(): Lui (Björgvin ndr) è stato a vedere lo show più importante di tutti, quando sono venuti i Big 4, giusto? 
(Björgvin): Sì, quando sono venuti i “Big 4” nel 2010, io e Baldur (chitarrista nella band ndr) siamo andati con i nostri amici e le nostre ragazze a vederli, era a Varsavia, in Polonia e penso che sia stata l’ultima volta che sono andato fuori dall’Islanda per vedere un concerto.  
(Þráinn): È molto costoso, ricordo che anch’io sarei voluto andare a vedere un sacco di band, ma non è sempre quello che puoi permetterti di fare. Servono tanti soldi, comunque penso che la prima volta che andai fuori a vedere un concerto fu nel 96; misi da parte dei soldi per andare a Birmingham a vedere i Metallica per due notti di fila e successivamente andai a vedere gli Iron Maiden a Copenaghen assieme al nostro batterista e anche a uno show dei Nightwish. Andare a Copenaghen è ovviamente meno costoso per noi. Poi, una volta che siamo stati così fortunati da riuscire ad arrivare a suonare in vari festival, abbiamo iniziato a vedere tante band diverse, per esempio stasera vedremo gli Iron Maiden
(Björgvin): In qualche modo, quando inizi a suonare e a fare tour con la tua band, la motivazione non rimane più la stessa di prima. Nei nostri giorni “off” preferiamo stare a casa con la nostra famiglia. 
(Þráinn): Anche a casa però ci sono dei concerti di band metal islandesi, quando ci sono vado sempre. 
(Björgvin): Io invece resto a casa a guardare un film con i bambini (ridono ndr)

Con quale band vi è piaciuto maggiormente fare tour assieme? 

(Þráinn): Non vogliamo offendere nessuno dicendo che ci siamo divertiti un sacco assieme ai Finntroll, siamo buoni amici, ci conoscemmo per la prima volta a un festival nel 2011. Veramente, non voglio offendere nessuno quando dico che fare tour con i Finntroll è fantastico, appunto perché siamo ottimi amici. 
(Björgvin): Quando abbiamo fatto il tour europeo a novembre dell’anno scorso, abbiamo iniziato a contare gli show dove abbiamo suonato assieme e a Strasburgo abbiamo festeggiato il nostro show numero 100 assieme. Da lì abbiamo suonato ancora assieme ed ora saremo a 110/115, praticamente un quarto degli show totali che abbiamo suonato. 
(Þráinn): Dovremmo aggiungere, quante birre? Quanti vini rossi? Quanti… (ridono ndr) 

Dopo 3 anni di pausa tornate con un nuovo album e un tour. Com’è stato il periodo di tempo fuori dalla scena e come vi sentite a essere tornati a suonare live? 

(Þráinn): Nel 2019 abbiamo deciso di fare una pausa per almeno un anno, ma la merda del Covid ha distrutto tutto; quindi, un sacco di persone ci hanno scritto chiedendoci di finire la nostra vacanza e dicendoci per di più che il Covid era saltato fuori a causa nostra. Due anni e mezzo dopo abbiamo deciso di tornare indietro e infatti adesso non c’è più il covid. Scherzi a parte, penso che sia stato necessario e buono fare una pausa, se non ricordo male lo annunciammo ad agosto del 2019, dicemmo che avremmo partecipato a qualche festival, come un festival vichingo a Sheffield (HRH Vikings ndr), poi facemmo tre show sold out con i Finntroll in Islanda ed in quel momento annunciammo che avremmo fatto una pausa, ma a settembre lui mi chiamò (parlando di Björgvin ndr) e mi disse che sperava fossimo in tour perché tanti nostri amici lo stavano facendo in quel momento, ci mancava anche quella cosa di andare a cercare i negozi di dischi oppure il miglior caffè della città. 

Ti capisco, anch’io sono un avido collezionista e scommetto che se fossi in tour non riuscirei a trattenermi dal comprare dei dischi 

(Þráinn): Ricordo che spesso tornavo/torno dai tour con un sacco di vinili con me, è pesante, letteralmente. Una volta tornato a casa poi mia moglie mi chiedeva cosa fossero, la mia risposta? Oh, questi? Sono tutti regali fatti dai fan (ridono ndr)

Parlando del vostro nuovo disco in uscita, avete una vostra canzone preferita? E se sì, cosa la rende così speciale? 

(Þráinn): Difficile, però in questo momento potrei averne una, è il prossimo singolo che deve uscire (l’intervista è stata fatta prima dell’uscita del disco ndr), penso che uscirà la settimana prima dell’uscita dell’album; è la prima canzone dopo l’intro dell’album, “Ýdalir”; per me è speciale perché l’energia è enorme e penso abbia tutto, però potrei cambiare idea domani. 
(Björgvin): La mia canzone preferita dell’album potrebbe essere !”Veðurfölnir“, prova a ripeterlo! (ride ndr); questa è una canzone che sa molto di Thrash old school, era stata scritta penso attorno al 2015/2016 ma non è mai stata ovviamente su nessun album fino ad adesso. 
(Þráinn): Sì, perché appunto scriviamo tutte le nostre idee e facciamo i nostri demo, per poi metterli nel nostro box segreto, aggiungiamo materiale nuovo e sentiamo quello vecchio ed ora per questo album, il riff di questa canzone, si incastrava perfettamente con questo nuovo disco, lo volevamo anche prima, sia per quello del 2016 che per quello del 2018, ma non stava bene su quegli album, però finalmente è uscito! 

Cos’ha il nuovo disco in più rispetto ai precedenti? 

(Þráinn): Dopo un periodo lontani dalle famiglie, in costanti tour ecc… Eravamo un po’ giù. In questo caso, dopo la pausa, ci siamo ritrovati tutti ed eravamo molto felici di poter iniziare nuovamente assieme, pieni di energia; tutto è stato diverso, il processo di composizione e registrazione dell’album ecc.. beh, non potevamo essere più uniti, eravamo tutti davvero tanto motivati. Sembrava quasi che questo fosse il nostro primo album sai, “è il nostro primo album e probabilmente sarà anche l’ultimo” (ridono ndr). Se comunque conosci gli Skálmöld, sentirai che questi sono gli Skálmöld, sentirai anche che siamo più rilassati, migliori musicisti e meglio in generale. Penso che tra i nostri dischi, questo sia il migliore. 
(Björgvin): In un certo senso sembrava che stessimo creando la band. Siamo veramente felici di quest’album e concordo sul fatto che questo sia il migliore. 

Potreste dirci qualche curiosità riguardo al nuovo album? 

(Þráinn): Possiamo dirti che in quest’album il nostro batterista canterà una piccola parte, cosa che non è mai stata fatta prima.  
(Björgvin): In ogni album cerchiamo di incorporare in qualche modo dei nuovi elementi per far sì che siano delle interessanti novità, almeno per noi, per quest’album appunto c’è una parte dove Jón, il nostro batterista, avrà per la prima volta una parte lead come cantante, è un momento veramente epico e bellissimo, sarà nell’ultima canzone dell’album, probabilmente una delle più epiche che abbiamo mai scritto. 
(Björgvin): Probabilmente è anche una delle più lunghe che abbiamo mai scritto, 11 minuti di epicità.  

(dalla “regia” ci fanno segno che il tempo a disposizione è finito ndr) 
Sembra che il tempo a nostra disposizione sia finito, vi ringrazio molto, è stato un piacere parlare con voi, ci vediamo sotto al palco più tardi! 

Ciao, a dopo e grazie a te, è stato un piacere.

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