Gli svedesi Siena Root portano avanti il loro percorso musicale oramai dal 1997 (ma il debutto discografico è del 2004), fortemente ispirato al grande rock dei Seventies e con una libertà compositiva che li ha sempre visti spaziare dall’hard rock al prog, con elementi di folk e psichedelia. In una discografia che ha visto anche momenti di eccellenza (ricordiamo lo splendido “Pioneers” del 2014), si aggiunge questo nuovo tassello, intitolato “Revelation”. La formazione, che negli anni ha sempre subito numerosi cambiamenti, vede saldi al loro posto come membri fondatori il bassista Sam Riffer e il batterista Love Frosberg, affiancati in questo disco da Zubaida Solid a voce e organo e Johan Borgström alla chitarra. L’apertura di “Coincidence & Fate”, di chiara ispirazione Uriah Heep, è magnifica, un organo sontuoso, un basso sensuale, armonizzazioni di chitarra e un riff hard blues supportano a meraviglia la voce della Solid (la cui pronuncia, molto svedese, diventa anch’essa una caratterizzazione).
Pure le successive “Professional Procastinator” e “No Peace” mantengono il loro hard rock dentro a coordinate settantiane, mentre “Fighting Gravity” inizia a svisare in modo più ricco di chiaroscuri e la cosa si evidenzia ancor più nella ballad “Dusty Roads” dagli accenti psyco folk, che vede anche l’utilizzo di strumenti quali il sitar e il flauto. Strumento, quest’ultimo, che fa sentire la sua presenza nella soffusa “Winter Solstice”, che coi brani successivi va a introdurre una seconda parte del disco molto libera da generi troppo precostituiti, dove tutte le influenze dei Siena Roots vengono messe in campo: hard e prog, certo, ma con massicce dosi di folk e atmosfere freak (“Leaving The City“) e west coast (“Little Burden“) che vedono anche uno strumentale come “Madhukanus“ dove i temi musicali sono eseguiti dal sitar, come una sorta di omaggio a Ravi Shankar. L’intensa prestazione vocale e chitarristica di “Keeper Of The Flame”, dall’inizio dolce e melodico che si trasforma in una cavalcata hard, chiude un album dall’indubbio grande interesse.
La caratteristica che più spicca è l’estrema varietà, libertà e versatilità in cui gli svedesi fanno confluire le loro influenze musicali: dall’hard rock classico, al folk, a temi orientaleggianti che possono richiamare addirittura la ricerca musicale dei Popol Vuh, sono qui eseguiti in una sorta di unità nella differenza che fa rendere coerente un album dalle tendenze più disparate. Ascoltatelo tenendo la mente aperta e lasciandovi trasportare dal flusso di note, sarà un’esperienza dal fascino indubbio. In tempi troppo spesso fortemente omologati, le note libere dei Siena Root sono una medicina per la mente e lo spirito. Chiunque di noi ne potrà avere bisogno.

Etichetta: Atomic Fire Records Anno: 2023 Tracklist: 01. Coincidence & Fate 02. Professional Procrastinator 03. No Peace 04. Fighting Gravity 05. Dusty Roads 06. Winter Solstice 07. Dalecarlia Stroll 08. Leaving The City 09. Little Burden 10. Madukhauns 11. Keeper Of The Flame Sito Web: https://www.facebook.com/sienaroot |