Recensione: Vertigo

“Zakk Sabbath” dice già tutto: un tributo appassionato del verace Zakk Wylde alla sua band preferita ed al suo compagno di mille avventure, un “Ordinary Man” che risponde al nome di John Michael Osbourne. Super Cover band attiva già da qualche anno e reduce di tour piccoli ma infuocati, ovviamente di lusso, grazie all’apporto di Blasko al basso (Rob Zombie ed un certo Ozzy) e Joey Castillo alla batteria (Danzig e Queens Of The Stone Age nel suo carniere). Ed ora decidono di incidere un disco nel 2020, che non è altro che un devoto omaggio ai quattro inventori dell’Heavy Metal, che verrà distribuito in cd, vinile ma non in digitale (birbanti!).

Il leggendario debutto della band, “Black Sabbath” compie cinquant’anni e Zakk decide di reinciderlo integralmente, con qualche piccola libertà di scaletta ma rimanendo sempre fedelmente analogico, chiamandolo “Vertigo”. La volontà sembra non essere quella di una riproduzione di quel capolavoro nota per nota (anche se vocalmente sembra veramente di sentire Ozzy alla voce, ripreso nella sua gioventù), ma di omaggiarne la sua essenza e genialità musicale, che si può definire anche con una sola parola: Libertà.

E infatti, per questo esplicito motivo, Wylde decide di non suonare come un clone di Iommi ma di esprimere il suo stile caratteristico e personale, rinnovando i solchi antichi con una energia magnifica e strabordante, ben seguito dai suoi compagni di sperimentazione, soprattutto nei due medley che alla fine risultano come i pezzi più interessanti del lotto. “Vertigo” cinquanta anni dopo risplende ancora per freschezza e ispirazione, e questo tributo è dannatamente divertente da ascoltare a volume infernale. Per poi tornare al vinile originale ed a quella copertina enigmatica ed inquietante che ancora oggi, non smette di affascinare. Immortali.

Antonino Blesi

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Ascolta metal dal 1983, ha 46 anni e non vuole certo smettere. La passione vince su tutto, e sarà anche scontato, ma la buona musica non morirà mai, finchè qualcuno continuerà a parlarne ed a canticchiare un vecchio refrain....

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