Recensione: The Dawn Of Ares

A poca distanza dal lavoro di debutto, i siciliani Xenos portano alle stampe il secondo album. Il poco tempo trascorso fra un’uscita e l’altra fa sì che ci siano diversi punti in comune fra di loro, sia per i temi trattati che per lo stile dei brani proposti. Il riferimento al dio greco della guerra già nel titolo ci ricorda come gli Xenos prestino molta attenzione a tematiche a sfondo belligerante, intese come modo di affrontare la vita e descrizione più o meno metaforica del male che ci circonda. Un altro aspetto che si ritrova nell’album è la presenza di ospiti illustri nell’album, che in questo caso sono Tony Dolan dei Venom Inc. e Josh Christian dei Toxic. Ancora, come nel lavoro precedente i momenti di pausa, di respiro, sono pochissimi, a parte alcuni inserti acustici brevi, come quelli contenuti nella title track, o come introduzione alla più lenta “Still To The Front“.

Sono però proprio questi momenti a impreziosire le tracce e l’album in generale, per la loro capacità di sorprendere e di concedere un attimo di tregua inaspettata e di mostrare le capacità esecutive dei membri della band. Certo, il thrash metal è un concentrato di energia e rabbia sonora, ma questo non toglie valore a momenti più soft e atmosferici, che anzi danno forza maggiore al resto. Parlando ancora in generale, in “The Dawn Of Ares” si notano miglioramenti cospicui in sede di produzione dell’album (che nel lavoro precedente era molto più scarna ed essenziale), che permettono di apprezzare meglio il lavoro strumentale e vocale. Gli Xenos, quindi, sanno padroneggiare molto bene il genere a cui si ispirano, riescono a rielaborare a modo proprio una lezione già sentita, e questo permette di tenere l’attenzione alta per tutta la durata del lavoro. I riferimenti scelti dalla band sono quelli canonici del thrash metal di vecchia scuola e di qualità, quindi parliamo di band come Annihilator, Slayer, Testament e Megadeth. Questo genere, quindi, è ben lungi dall’essere morto, e band come gli Xenos ce lo ricordano di continuo.

Anna Minguzzi

view all posts

E' mancina e proviene da una famiglia a maggioranza di mancini. Ha scritto le sue prime recensioni a dodici anni durante un interminabile viaggio in treno e da allora non ha quasi mai smesso. Quando non scrive o non fa fotografie legge, va al cinema, canta, va in bicicletta, guarda telefilm, mangia Pringles, beve the e di tanto in tanto dorme. Adora i Dream Theater, anche se a volte ne parla male.

0 Comments Unisciti alla conversazione →


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Login with Facebook:
Accedi