Recensione: World Wide Death

I God Among Insects sono un progetto di brutal/death che vede coinvolti alcuni noti esponenti della scena extreme metal scandinava: Emperor Magus Caligula (Dark Funeral) alla voce, Tomas Elofsson (Sanctification) al basso, Tobben Gustafsson (Vomitory) alla batteria e Lord K Philipson (The Project Hate) alla chitarra. Il sound di ‘World Wide Death’ è indirizzato verso un death metal vecchio stile basato sulla velocità di esecuzione, su cascate di riff spesse e disturbanti e scevro da ogni orpello melodico: un caterpillar sonoro che non lascia scampo. Non mancano però particolari che spezzano un ascolto altrimenti troppo monotono, come alcuni rallentamenti (‘Headless Nun Whore’ e la cadenzata ‘Uhr-Nazuur’, diabolico inno dal sapore “extreme-doom”) o tappeti di riff di derivazione classica, percepibili nella track ‘Purified In Carnage’. In realtà non vi è molto altro da sottolineare in ‘World Wide Death’: lo spessore tecnico dei musicisti coinvolti è ottimo così come la produzione, ma i brani (vuoi per l’accento posto su di uno stile che fa della violenza il suo quid sonoro) paiono spesso simili tra loro, sebbene confezionati con indiscutibile abilità. Un “sei politico” per un lavoro rivolto esclusivamente a chi vive di pane e death metal e prova ancora piacere a sguazzare in un malsano background lirico fatto di mutilazioni, ettolitri di sangue, satanassi e aberrazioni genetiche.

Andrea Sacchi

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Poser di professione, è in realtà un darkettone che nel tempo libero ascolta black metal, doom e gothic, i generi che recensisce su Metallus. Non essendo molto trve, adora ballare la new wave e andare al mare. Ha un debole per la piadina crudo e squacquerone, è rimasto fermo ai 16-bit e preferisce di gran lunga il vinile al digitale.

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