Recensione: Agreste Celeste

È ancora possibile proporre un nuovo genere musicale nel 2020? La risposta è sì, e i Vade Aratro sono lì a dimostrarcelo. Gli inventori del metal agreste, ormai in attività da quasi 15 anni, proseguono con fierezza sulla strada da loro tracciata: una via che ci conduce a un heavy/thrash folkeggiante e suggestivo, imbevuto di miti e tradizioni agricole padane per quanto riguarda le tematiche trattate.

La band persicetana questa volta ha fatto davvero le cose in grande. Il nuovo album “Agreste Celeste”, oltre ad essere fruibile sulle principali piattaforme digitali, viene infatti presentato in un lussuoso doppio vinile, graficamente splendido: non dimentichiamo che il frontman Marcello Magoni è anche un rinomato artista, dedito in particolare alla scultura.

Dal punto di vista strettamente musicale, il sound dei nostri si fa più agevole grazie a ottime melodie e riff di chitarra che restano in testa, senza per questo perdere in personalità. L’impronta maggiormente estrema delle origini resta in ogni caso incorporata nelle ritmiche, spesso travolgenti e serrate (ricordiamo che il batterista Riccardo Balboni milita anche negli scatenati grinder Coffin Surfer).

I 22 brani che compongono l’opera costituiscono quindi una vera e propria narrazione: andrebbero insomma ascoltati attentamente, per intero e in sequenza. Proviamo comunque a citare alcuni episodi particolarmente esemplificativi. Le lunghe “Al Sole” e “Alla Luna” si articolano in innumerevoli strati sonori, “Il Pesce Magico”, “Sarò Buono” e “Ho Sognato Un Barbagianni” sono pura poesia mentre il richiamo al folklore locale, autentica specialità della casa, emerge fortissimo in pezzi come “La Festa Del Grano”, “Il Tesoro Dei Vecchi” e “Carnevale”.

Se siete stanchi dei soliti ascolti, “Agreste Celeste” è il disco che fa per voi. Già autori di più che valide precedenti prove in studio, alla loro ultima uscita i Vade Aratro si sono superati in termini di originalità, cura dei particolari e fruibilità della propria proposta. La colonna sonora perfetta per accompagnare una festa contadina o celebrare l’arrivo della nuova stagione, coniugando tradizione e modernità con un suono davvero unico.

Matteo Roversi

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Nerd e metallaro, mi piace la buona musica a 360 gradi e sono un giramondo per concerti (ma non solo per questi). Oltre al metal, le mie passioni sono il cinema e la letteratura fantasy e horror, i fumetti e i giochi di ruolo. Lavorerei anche nel marketing… ma questa è un’altra storia!

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