Diciamola tutta, il Rock Planet sarà anche una discoteca sempre in voga, stra frequentata e con una buona selezione musicale, perlomeno i primi cinque minuti dopo un concerto, ma non è esattamente il luogo migliore per assistere a un live. Ne sa qualcosa chi, non avendo letto con attenzione i dettagli, oppure semplicemente non avendolo saputo, ha dovuto attendere quasi le 23.00 prima di poter entrare nel locale, mentre fuori è in corso la prima vera serata di freddo autunnale. Meno male che ci sono gli Uriah Heep a tirare su il morale di tutti, a dimostrazione non solo di come il rock mantenga giovani, ma anche di come mantenga di buon umore.
L’espressione più eloquente da questo punto di vista è quello di Mick Box che, impugnata la sua fida chitarra, dispensa sorrisi cordiali ed assoli caldi e luminosi con la stessa semplicità. Bernie Shaw, a sua volta, con il suo carisma dirompente e l’ironia molto british intrattiene il pubblico con perfetta maestria, accompagnando l’esecuzione di brani più recenti, come quelli tratti da “Into The Wild”, a quella di immancabili classici come l’ottima “Gipsy”, “Lady In Black” o “The Wizard”, tratto da quel “Demons And Wizards” che si contende insieme a “Salisbury” il titolo di miglior album degli Uriah Heep. La benevolenza verso i fan, che si è espressa con chiarezza anche nel recente “Live In Armenia” (proprio rendendo omaggio a una terra insolita in cui registrare un live album), torna, anche se molto più in piccolo, durante il bis di “Free ‘n Easy”, quando Bernie Shaw invita alcune ragazze (poi saliranno anche ragazzi) sul palco per ballare al suo fianco durante il brano. Il microscopico spazio dedicato alla band viene quindi colmato, dapprima timidamente, poi sempre con maggiore entusiasmo, da una mezza dozzina di fan adrenalinici e vitaminizzati da un’ora e mezzo di concerto impeccabile. Senza bisogno di apparati scenici, utilizzando solo la forza delle loro voci e di quattro decenni di attività, sapendosi adattare a una location che potenzialmente avrebbe potuto non rendere loro giustizia (dove invece suoni e volumi erano perfettamente equilibrati), gli Uriah Heep hanno regalato un’altra serata eccezionale ai cultori della vecchia scuola del’hard rock, percorrendo una strada che non solo non vede la fine neanche da lontano, ma al contrario si sta ampliando e potenziando sempre di più.
Setlist Uriah Heep:
1- I’m Ready 2- Return To Fantasy 3- Stealin’ 4- Rainbow Demon 5- Money Talk (+ drum solo) 6- Nail On The Head 7- The Wizard 8- Into The Wild 9- Gipsy 10- Look At Yourself 11- July Morning 12- Lady In Black Encore 13- Free n’ Easy 14- Bird Of Prey 15- Easy Livin’