Planet X: “Universo X” – Intervista con Derek Sherinian

Da session man di lusso, passando per i Dream Theater, dopo Alice Cooper ed i Kiss, ora sugli scudi con i Planet X, la sua band, in compagnia di Virgil Donati e Tony MC Alpine, due leggende che hanno contribuito attivamente al progetto. Questi è Derek Sherinian. Abbiamo parlato con il Caligola delle tastiere della nuova band, del passato recente e del futuro che attende sia i Planet X che le attività di Derek al di fuori della band, partendo dal punto della situazione:

Derek, ci puoi parlare dei testi di ‘Universe’, un disco completamente strumentale?

“(dopo le risate generali) Credi che qualcuno possa cantare su una musica così? Però, potrebbe essere un’idea per il futuro! Semmai dovessi impazzire, cercherei un paroliere per la band! (ride)”

Com’è andata sino ad oggi con Planet X?

“Siamo molto eccitati da questo esordio su album con Virgil Donati alla batteria e Tony Mc Alpine alla chitarra. Siamo appena tornati da un tour di due settimane in Belgio, Olanda ed Inghilterra dove il responso del pubblico è stato incredibile. Questa fase di riscaldamento verrà ampliata in Dicembre in tutta Europa con un tour esteso dei Planet X.”

E’ strano il fatto che il tuo penultimo album si intitoli ‘Planet X’ ed oggi la band si chiami allo stesso modo…

“Principalmente questa cosa è dovuta al fatto che mi sia trovato benissimo nel lavorare con Virgil Donati, tanto che abbiamo deciso di formare una band basata su quanto da me espresso in ‘Planet X’ l’album, tutto qui, così ci è parso logico usare questo nome per il gruppo. ”

Un Universo che è popolato dalla fusion, come ti trovi nel suonare questo genere musicale?

“Ho un background fusion, mi piace moltissimo la musica di Jeff Beck, di Allan Holdsworth, l’ho ascoltata moltissimo sin da giovane ed il fatto di averne assorbito le influenze è stato del tutto naturale per me, così è uscito il tipo di composizioni che hanno trovato spazio in ‘Universe’. Crediamo che sia un disco che cerca di portare la fusion ed il progressive rock ad un altro livello, soprattutto in fatto di tecnica ed aggressività. Per la prima volta mi sono trovato a lavorare con l’ attitudine di musicisti rock nel vero senso del termine, in quanto ritengo Tony Mc alpine notissimo per i suoi trascorsi rock. Questa summa di fattori ha portato alla fine a realizzare quello che è il disco ed il suo discorso musicale”.

Oggi suoni con Tony Mc Alpine, appunto, ma i tuoi esordi sono da ricondurre ad un altro grande chitarrista, Brad Mc Gillis…

“Brad è stato il primo grande musicista rock con il quale ho lavorato. Ho imparato tantissimo da lui, addirittura ci sono momenti nei quali andando a riascoltare le sue canzoni, mi rendo conto di aver messo sulle tastiere una parte del suo stile. Mc Alpine invece è il più incredibile chitarrista che mi sia mai capitato di incontrare. Un fenomeno!”

Nel tour invernale, cosa proporrete come canzoni all’interno del concerto?

“Suoneremo molte cose da “Universe” ovviamente e la trilogia dal mio album solista. Logicamente ci sarà spazio per gli assoli sia di Virgil che di Tony che mio.”

Planet X allora come band e non come progetto solista di Derek Sherinian, giusto?

“Assolutamente. Questa è una band, siamo tutti molto coinvolti nel progetto e credo ci siano molti dischi e tour nel futuro, si, decisamente Planet X sono una band.”

Qual è la differenza per te nell’essere membro di una band o esserne il leader, come nel caso di Planet X?

“Logicamente adesso viaggiamo sullo stesso furgone, dormiamo negli stessi hotel schifosi e ci sono tante situazioni poco piacevoli e poco confortevoli, ma ti assicuro che ora come ora la vita in una band, nella mia band, mi rende felice, più felice di quanto non lo sia mai stato in passato. Soprattutto oggi come oggi riesco proprio a fare quello che mi va di fare, poi con gli altri del gruppo, musicisti con le palle, ci troviamo davvero bene anche a livello caratteriale. E’ divertentissimo questo periodo.”

Ci puoi raccontare a proposito della Leopard Room?

“Leopard room?”

Uhm, quasi un aleggenda metropolitana…

“Ah, intendi la Leopard Room ovvero il mio studio di registrazione! (ride). I miei dischi nascono qui, sulle colline di Hollywood. E’ lo studio con il panorama migliore che abbia mai frequentato, pieno di splendide ragazze che ci passeggiano davanti, incredibile!”

Hai collaborato, fra l’altro, anche al tributo ad Ozzy Osbourne coordinato da Bob Kulick suonando in due canzoni, se non erro…

“Oh, si, ho registrato quelle cose due anni fa… ho addirittura dimenticato cosa io abbia suonato per quel disco (ride). Già, dovrei smettere di suonare per troppi dischi, alla fine nemmeno mi ricordo cosa abbia fatto (ride).”

Quali sono i dischi che stai ascoltando di più in questo periodo?

“Ora sto ascoltando molto materiale di un grande chitarrista che suonerà sul mio prossimo album solista, in uscita per l’anno prossimo, hai presente i Black Label Society? E poi sto sentendo molto i dischi di Ozzy Osbourne”

Puoi dirci qualcosa in più sull’ album solista che, a questo punto, ti vedrà con Zakk Wylde?

“Stiamo scrivendo le canzoni e credo possa diventare la cosa più pesante che io abbia mai fatto… credimi.”

A questo punto, visto che il tempo sta per finire, un saluto da parte tua ai navigatori di metallus.it

“Mi mancate e ci vedremo sicuramente sui palchi italiani. Saprete tutte le novità cliccando su: http://www.digitalrodent.com/itchy/px/index.htm e state sicuri che faremo del nostro meglio una volta che sentiremo il calore dei grandi fan che ci sono in Italia.”

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