Ad agosto stavo ascoltando ancora l’ultimo disco degli At The Gates, quando mi si è accesa una lampada alogena in testa: “aspetta un attimo, ma non sono 30 anni di carriera per loro?”. Così metto in pausa lo stereo, mi fiondo su internet e quel pensiero si rivela corretto. 30 anni sia per loro che per i Dark Tranquillity e 30 anni, tra l’altro, dall’ibrido pre In Flames. La prima reazione è stata che sono vecchio tanto quanto il Göteborg Sound, la seconda è che è dal 2019 che non vado in quella città meravigliosa che mi ha accompagnato in ben 5 viaggi (almeno una volta l’anno prima del Covid) e non vedo l’ora di ripartire in quella direzione quanto prima.
Un mix di emozioni: gli In Flames sono stati il mio primo amore musicale “maturo”, i Dark Tranquillity una delle mie band preferite dal vivo, gli At The Gates li riconosco come entità mastodontica ed essenziale per il metal moderno e via dicendo. Più ci penso e più mi rendo conto che nei viaggi precedenti ho anche vissuto in prima persona la città nella sua versione metal. Ho visto i concerti allo Sticky Fingers, ho comprato vinili esclusivi nel negozio di Bengans, ho mangiato al ristorante 2112 di Björn Gelotte e Peter Iwers, sono stato al birrificio di quest’ultimo gestito con Daniel Svensson.
Riconosco in Göteborg una seconda casa, una meta in cui riposare corpo e anima e immergermi in una città che ha un fascino indescrivibile. Potrei fare uno special solo per lei, dallo stadio Gambla Ullevi, al parco botanico in centro città Trädgården, in cui è presente uno dei locali dal vivo più importanti e tappa fissa per i Dark Tranquillity come serata di fine tour Europeo. Il Giardino Botanico che confina immediatamente con le foreste tipiche dei paesi scandinavi.
Insomma non è un semplice speciale metal per il sottoscritto, ma un racconto sincero e malinconico di un tempo che, per motivi puramente anagrafici, non ho potuto vivere ma che mi affascina dal profondo.
Vi auguro quindi di poter leggere queste lunghissime pagine con lo stesso entusiasmo che ho io nel raccontarle e nel farvi conoscere storie ed aneddoti dei quali (spero) non eravate a conoscenza.
Göteborg Sound. Pronunciarlo fa quasi paura per l’importanza delle band racchiuse in queste due semplici parole. Trovare un inizio vero e proprio di questo movimento non è facile, il fatidico disco 0.
Andiamo però con calma: perché Göteborg? Le motivazioni sono varie. Considerate la Svezia degli anni ‘80, travolta da un brusco cambiamento (forzato dalla voglia di rivalsa da parte di quei giovani ancora ignari di creare, da lì a poco, un movimento di rilevanza internazionale); una città fortemente cattolica e amante della musica classica, in una fase di sviluppo economico e sociale verso l’implementazione delle infrastrutture per la creazione del Welfare come lo conosciamo oggi, invasa (come per la Norvegia) dalla cultura occidentale di stampo USA. Ma soprattutto, una città di provincia grande quanto basta per gettare le basi di qualcosa di nuovo.
Torniamo quindi al big-bang Göteborghiano, ipotizzabile con il Demo 1986 degli Oral. Una band crust punk, ma di cui fa parte un certo Alf Svensonn che pochi anni dopo andrà a formare i Grotesque ed infine gli immensi At The Gates.
Questa band fu l’incipit per vari coetanei sparsi nella provincia per costruirsi un’identità musicale, suonando un po’ a casaccio nei garage in quel di Kållered e Billdål (non proprio Göteborg), formando i primi ibridi come Septic Broiler (pre Dark Tranquillity) ed i Desecrator (pre Ceremonial Oath successivamente In Flames).
Qui però procediamo con calma, perché anche a Stoccolma nello stesso periodo nasceva un movimento simile, che sarà benzina per il Melodeath. Volete leggere giusto qualche nome prima del debutto ufficiale degli At The Gates? Grave, Unleashed, Nihilist, General Surgery, Tiamat, Dissection, ecc. Avete ripreso fiato? Allora soffermiamoci su quelli che molti ritengono sia il vero battesimo del sound svedese per eccellenza, da cui anche la scena di Göteborg prese ispirazione: Mr. Leif “Leffe” Cuzner, chitarrista e fondatore dei Nihilist. Colui che per primo inaugurò le chitarre un po’ marce, taglienti e aggressive che vennero emulate da tantissime altre band.
Successivamente grazie all’avvento sulle scene degli Amon Amarth (conosciuti prima come Scum) a fine anni ‘80, con una fortissima vena melodeath, ecco che in breve tempo il sound si sparge a macchia d’olio sulla penisola scandinava.
C’è però una corsia preferenziale che collega Göteborg a Stoccolma, e si chiama Cascade. Cascade era una fanzine creata, capitanata e gestita da Tompa (aka Tomas Lindberg) prima dell’era Grotesque e At The Gates, e ha avuto un ruolo centrale per la creazione della scena melodeath nella città bagnata dal fiume Göta. Lo scopo principale era quello di pubblicizzare le cassette delle band emergenti della nazione (e non) nelle scuole superiori della zona, con un effetto così forte di risonanza da avvicinare un sacco di ragazzini alla scena primordiale death metal svedese, alimentando l’underground locale con il carburante necessario: l’entusiasmo. Il primo vero contatto avvenuto tra la fanzine e la scena nella capitale fu proprio con i Nihilist, con tanto di intervista. Fu questo probabilmente l’avvenimento principe per l’origine di quel sound tanto caro ai puristi del genere.
È stata questa continua ricerca di band, demo, suoni e persone che ha generato tanto interesse. Se non ci fosse stato Tompa a creare insistenti ponti sia tra le band che tra le città (ricordiamoci che siamo a fine anni ’80 e lui ha letteralmente viaggiato ovunque in Svezia), probabilmente la scena svedese non sarebbe stata la stessa, o non ci sarebbe stata del tutto. Erano le stesse band che, una volta che Cascade era sulla bocca di tutti, volevano far parte di questa neo-scena death metal a qualsiasi costo.
Con la capitale in fermento, come quando stappi una birra dopo averla agitata, presa nel creare un sound death metal di chiara ispirazione thrash à la Slayer, ecco che pure in quel di Göteborg iniziano a formarsi gruppi e gruppetti intenti a rilasciare i loro primi demo autoprodotti, sovvenzionati dai genitori. Con un continuo scambio di cassette tra amici, la scena inizia a farsi sentire anche in centro città. I risultati di quelle prime opere richiamano moltissimo il sound di Stoccolma, ricalcando band già sulla cresta dell’onda tra i giovani appassionati.
Lo scambio delle cassette arriva un po’ in tutta Europa (tra copie originali, bootleg e fanzine), a fine anni ‘80 le case discografiche locali iniziano a drizzare le orecchie e quegli ibridi si trasformano in primi album.
Come ad esempio i Desecrator (Anders Iwers, Oscar Dronjak, Marcus Nordberg & Jesper Strömblad), che dopo “Black Sermon” (1990) cambiano nome in Ceremonial Oath e nel 1991, con una line-up rinnovata (Anders Friden alla voce), pubblicano il primo demo.
Wake The Dead immagini prese da Discogs.com
Nello stesso anno gli At The Gates pubblicano il primo EP “The Gardens of Grief” dopo aver stampato diversi demo e due EP con il nome di Grotesque. Sono infatti i Grotesque i veri e propri pionieri in quel di Göteborg, sono stati loro a battezzare i primi live, le prime sale di registrazione, i primi ad invitare le band di Stoccolma a suonare in città. Il secondo (ed ultimo) EP, “In The Embrace Of Evil”, è letteralmente la storia del movimento melodeath. Hanno solcato in maniera decisa e profonda la strada che si doveva intraprendere e dal loro scioglimento generalmente ricordiamo solo gli At The Gates, ma per dovere di cronaca dobbiamo citare i Liers In Wait, che crearono poi (nel 1995) i Diabolique. Questi ultimi come batterista chiamarono un certo Daniel Svensson (ex In Flames), il quale aveva formato nel 1993 i Sacrilege, un’altra formazione di stampo melodic, il cui debutto “Lost In The Beauty You Slay” (1996) è una pietra miliare del genere (realizzato dalla Black Sun Records, la stessa dei Grotesque).
Piccola curiosità: i Grotesque hanno suonato due concerti nel 2007 esclusivi per la pubblicazione del libro “Swedish Death Metal” redatto da Daniel Ekeroth (Qui l’intervista all’autore rilasciata nel 2013 https://www.metallus.it/interviste/daniel-ekeroth-intervista-allautore-e-musicista/).
Anche i Septic Broiler (Anders Friden, Niklas Sundin, Mikael Stanne, Martin Heriksson, Anders Jivarp) dopo “Rehearsal December” (1990) e “Enfeebled Earth” (1990) cambiano nome in Dark Tranquillity e, mantenendo la stessa line-up, pubblicano il primo loro demo “Trail Of Life Decayed” nel luglio 1991 in sole 800 copie.
Come dichiarato da Stanne all’interno della raccolta “Yesterworlds”, la band entrò in studio (Dark Studio) senza esperienza, spendendo tutti i soldi che aveva. I componenti erano terrorizzati all’idea di buttare così tante Corone affidandosi, oltretutto, a uno studio professionale invece di farlo gratuitamente presso il centro giovanile. Nemmeno il fonico scelto (trovato letteralmente sulla guida del telefono) era a conoscenza dei suoni death metal, in quanto all’epoca era ancora un movimento underground e di nicchia.
Altra curiosità da menzionare è che, per il demo successivo, “A Mooncland Reflection” del 1992, siglarono un accordo discografico con un ragazzo tedesco, per poi scoprire essere solamente un quattordicenne super appassionato delle sonorità svedesi. I DT non chiesero mai un penny data la sfiducia dopo aver appreso la reale identità di questa persona, ma ciononostante si rivelò una mossa azzeccata.
Il risultato di tali lavori è stupefacente, innovativo, mai sentito, elettrizzante ed estremamente violento. I riferimenti puramente death rimangono ma mutano, si sentono le prime tonalità melodiche con chiari omaggi agli Iron Maiden. Un movimento decisamente diverso rispetto a quanto stava accadendo nella capitale (eccezion fatta per gli Amon Amarth), che però decentralizza il palco musicale di Stoccolma e le luci, che prima erano loro esclusive, ora sono divise anche con Göteborg.
La città è il centro del mondo della musica estrema, ma la notorietà acquisita del movimento non piace al Comune, perché viene continuamente associato a queste band additate come sataniche, brutali, ubriacone e casiniste. Alcuni club, che davano spazio a vari concerti, vengono forzatamente chiusi (vedi il Valvet o il Gamblestaden), le band vengono ostacolate nella creazione di eventi e nella pubblicazione dei dischi. Ma nonostante ciò il movimento del Melodic Death Metal conquista ancora più fama, i gruppi riescono a uscire dal loro “piccolo” paese ed ecco che in un batter d’occhio si passa alla seconda fase della scena.
I Dark Tranquillity nel 1993 svelano nei negozi di dischi il loro primo full-lenght, ovvero “Skydancer”, anticipati di un anno dagli At The Gates con “The Red In The Sky Is Ours” mentre per gli In Flames la situazione si fa leggermente più complicata.
I Ceremonial Oath vengono subito acclamati dalla critica con “The Book Of Truth” del 1993, ma con una line-up leggermente differente (Oscar Dronjak alla voce al posto di Anders Friden, che lo vedrà tornare per l’album successivo). Jesper Strömblad deve liberarsi per poter continuare con gli In Flames, progetto nato già nel 1990 dalle menti di Johan Larsson & Glenn Ljungström, e mentre cerca di divincolarsi, i Ceremonial Oath continuano a pubblicare fino al 1996, concludendo la carriera con uno split album (esclusivo per il mercato dell’est Europa) insieme agli At The Gates (entrambe le band propongono le ultime uscite discografiche, in particolare “Carpet” per i Ceremonial Oath).
Edizione in vinile del 2016 della “Night of Vinyl Dead”
Nel periodo subito successivo a “The Book Of Truth”, Strömblad annuncia la sua separazione per inserirsi stabilmente come batterista negli In Flames, rilasciando insieme ai sopracitati il primo demo, ovvero “Demo 93” (alla line-up si aggiungerà Anders Iwers alla chitarra, anche se mai ufficialmente inserito nei credits).
Come scritto nel booklet di “In Flames 1993-2011”, Jesper dichiara che la sua intenzione era quella di creare un mix tra folk svedese e death metal, ispirandosi a band come Death, Morbid Angel e soprattutto Grotesque, che all’epoca erano vere e proprie leggende in città. Un fatto interessante è che Stanne fu “assunto” a tempo pieno per questo demo come cantante dopo che licenziò Friden dal progetto dei Dark Tranquillity. Jesper, che ormai conosceva Stanne da quasi due anni, non si sentiva totalmente soddisfatto dal risultato ottenuto con i Ceremonial Oath e quindi decise di unirsi agli In Flames e dare libero sfogo alle sue idee. Fu così che registrarono ai Fredman Studios il primo demo, che pubblicarono in sole 250 copie, non tanto per lo scambio tra gli appassionati ma più come pubblicità per sé stessi alla ricerca di case discografiche. Ed è proprio grazie a questa cassetta che gli In Flames entrarono in contatto con la Wrong Again Records. Jesper & Co., pur di avere una label che li supportasse, mentirono dicendo che avevano già pronti 13 brani quando in realtà erano solo i tre presenti nel Demo 93. Questa bugia funzionò in pieno, infatti riuscirono a ottenere un contratto (tutto fatto per telefono in piena notte) per la pubblicazione di quello che sarà un anno dopo il loro primo album “Lunar Strain” nell’agosto 1994 seguito da un E.P. “Subterranean” nel giugno 1995 (con alla voce Henke Forss al posto di Stanne). Da questo E.P. Jesper prenderà la posizione di chitarrista solista e si vede per la prima volta Björn Gelotte alla batteria nei crediti, ma chi la registrò in studio fu Daniel Erlandsson. All’epoca era già impegnato con gli Eucharist e, soprattutto, è anche il fratello di Adrian ex-batterista e fondatore degli At The Gates. In “Subterranean” sono presenti dei brani acustici che riprendono le “Armonie Tradizionali Svedesi” che sono state tramandate grazie alla Gothic Society (associazione fondata nel 1811 da letterati e filosofi in Svezia https://gotiskaforbundet.se/).
Ultimo in basso a destra è il Lato B etched del “Demo 93” con il primo logo disegnato da Stanne
Colgo la palla al balzo per raccontarvi la storia sfortunata e poco conosciuta degli Eucharist, che comunque è giusto e doveroso citare. La band per motivi puramente personali entrò in conflitto con le 3 formazioni trattate in questo special, facendo sì che non riuscirono ad avere l’impatto desiderato. Dopo “Demo” del 1992 e un debutto travagliato con annessa stampa di un 7″ non autorizzato, iniziò un lungo periodo di tira e molla che si concluse nel 1997 con l’uscita del secondo disco “Mirrorworlds“. Dopodiché cessarono la loro esistenza ma Daniel (batterista e fondatore) continuò il suo percorso musicale creando già nel 1996 i ben più famosi Arch Enemy. La band ha comunque annunciato un nuovo disco previsto per marzo 2022, con una line-up rinnovata tranne per il cantante e chitarrista Markus Jonhsonn, che per questa uscita si farà affiancare alla batteria da Simon “Bloodhammer” Schilling (batterista dei Marduk).
Ora possiamo annunciarlo: il Göteborg Sound è ufficialmente nato.