A settant’anni appena compiuti, Udo Dirkschneider ci regala un album di cover; su chi sia e sull’importanza che ha nel metal tedesco e mondiale il buon Udo, credo non ci sia bisogno di dire nulla che non sia già stato detto e rimarcato.
L’album contiene i diciassette pezzi che lo hanno influenzato maggiormente come musicista e come cantante, inclusi alcuni decisamente sorprendenti e inattesi.
Ho sempre pensato che fare cover sia un esercizio difficile, in cui bisogna allontanarsi dalla copia, ma senza abbandonare l’anima della canzone. In questo Udo dimostra un’abilità sopraffina, riuscendo a rendere sempre evidente sia la sua impronta sia quella originale del pezzo.
Ovviamente i pezzi di band Hard Rock e Metal risultano belli, ma meno particolari e personali; invece, i brani più significativi sono quelli che provengono da latitudini diverse. Tra questi troviamo “Fire”, in cui rimangono presenti gli echi sessantottiani del pezzo originale ma con piglio decisamente più aggressivo.
Nel gruppo dei brani fuori dal comune non può mancare “They Call It Nutbush”, per il contrasto tra la voce di Udo rispetto all’originale di Tina Turner.
Pur essendo non troppo distante dalla coordinate del cantante tedesco, è sempre bello ascoltare classici come “Rock And Roll” e “Paint It Black”, che non stancano veramente mai.
Nel caso di “Jealousy”, non me ne vogliano i fan di Frankie Miller, ho apprezzato di gran lunga la versione contenuta in questo album rispetto all’originale.
La tripletta conclusiva merita un discorso a parte. “We Will Rock You”, oltre a essere un brano già di suo monumentale e accompagnato da un simpatico video, è uno degli esperimenti meglio riusciti, in quanto sai cosa stai ascoltando ma, cavolo, è un pezzo diverso. In “Kein Zurück” Udo canta in tedesco per la prima volta della sua carriera e l’unione tra la voce graffiante e una lingua non certo dolcissima come il tedesco, invece di creare una mix al vetriolo, crea una sensazione calda e rilassata. Finiamo con “My Way”, in cui il nostro abbandona completamente il lato aggressivo della sua voce per proporre un prova molto particolare in cui si stenta a riconoscerlo.
Alla fine quello che abbiamo ascoltato è un album di sicuro divertente, che però non aggiunge molto alla carriera già enorme di Udo.
Etichetta: Atomic Fire Records Anno: 2022 Tracklist: 01. Faith Healer (Alex Harvey) 02. Fire (Crazy World Of Arthur Brown) 03. Sympathy (Uriah Heep) 04. They Call It Nutbush (Tina Turner) 05. Man On The Silver Mountain (Rainbow) 06. Hell Raiser (The Sweet) 07. No Class (Motörhead) 08. Rock And Roll (Led Zeppelin) 09. The Stroke (Billy Squier) 10. Paint It Black (Rolling Stones) 11. He's A Woman, She's A Man (The Scorpions) 12. T.N.T. (AC/DC) 13. Jealousy (Frankie Miller) 14. Hell Bent For Leather (Judas Priest) 15. We Will Rock You (Queen) 16. Kein Zurück (Wolfsheim) 17. My Way (Frank Sinatra) Sito Web: www.udo-online.com |