Il fondatore, compositore, mente e braccio dei Fates Warning, Jim Matheos, torna a pubblicare un album a poca distanza da quel “Theories Of Flight” (che il sottoscritto ha nettamente rivalutato ad un anno dalla sua pubblicazione), questa volta donando un nome nuovo al progetto in questione perché si tratta proprio di un’altra cosa rispetto ai suoi album solisti.
I Tuesday The Sky sono come concezione sicuramente più vicini agli OSI se vogliamo scandagliare nella discografia del chitarrista americano; si nota infatti la presenza di Kevin Moore su un paio di pezzi anche se Matheos fa tutto da sé escludendo l’apporto del batterista Lloyd Hanney (God Is An Astronaut) e qualche vocalizzo di Anna Lynne Williams.
Il progetto è nato da una bonus song che Matheos aveva inizialmente concepito per i Fates Warning che però non combaciava dal punto di vista stilistico col materiale destinato alla band madre. Si riconosce quindi la vena malinconica del credo musicale del chitarrista ma questa volta la scelta è iper-minimalista pur se eseguita con dovizia di dettagli (“Today The Sky”, “It Comes In Waves”). Ora, incensare questo lavoro solo perché partorito da un musicista fondamentale per la storia del metal americano più raffinato, sarebbe poco professionale perché alcuni momenti sono invero noiosi (“Kite”); è altrettanto vero che “Drift” è un lavoro da sottofondo, da ascoltare senza troppo impegno lasciando fluire le melodie (“Far And Away”).
“Dyatlov Pass” è un pezzo dilatato alla Pink Floyd con un finale elettrico ma in generale l’album si muove tra ambient e post rock senza particolari sussulti ma anche senza mai rendere particolarmente grave l’ascolto in un giusto compromesso tra qualità armonica e atmosfere avvolgenti.