Marty Friedman – Recensione: Tokyo Jukebox

Nulla da eccepire per il nono disco solista dell’ex chitarrista dei Megadeth, che ancora una volta dimostra tutta la sua creatività e la sua indubbia destrezza nel maneggiare le sei corde, anche quando si trova a suonare musica d’altri. Il titolo dell’album infatti, oltre a mostrare uno dei suoi intenti primari, cioè quello di produrre una sorta di versione musicale di quello che è il traffico caotico della capitale giapponese (Paese nel quale Marty Friedman risiede da diversi anni e dove è osannato come un dio in terra), nasconde il fatto che i brani in esso contenuti sono in realtà cover, appartenenti al filone del j-pop e del j-rock, e da questo derivano i titoli, per la maggior parte incomprensibili, dei brani. Sarebbe certo curioso ascoltare anche le versioni originali, in modo da cogliere meglio le differenze, ma alla fine non è la cosa più rilevante. Marty Friedman si alterna fra sfoggi di bravura pura e semplice e momenti di divertimento maggiore, maestose scivolate fra le tastiere dal vago sapore orientale, tempeste sonore mescolate a momenti più lievi e luminosi, giostrandosi fra gli stili musicali con perfetta maestria. Non ci si lasci quindi spaventare dal fatto che anche questo è un disco interamente strumentale, l’ascolto è piuttosto semplice rispetto a lavori di altri colleghi meno blasonati e più desiderosi di farsi vedere a tutti i costi, e dimostra senza dubbio il buon momento della carriera di questo importante musicista.

Voto recensore
7
Etichetta: Avex Trax

Anno: 2009

Tracklist: 1. Tsume Tsume Tsume
2. Gift
3. Amagi-goe
4. Story
5. Polyrhythm
6. Kaeri Taku Natta yo
7. Tsunami
8. Yuki no Hana
9. Eki
10. Sekai ni Hitotsudake no Hana
11. Romance no Kamisama
12. Ashita e no Sanka

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