Entrare nel cuore della gente esprimendosi in piena libertà e senza eccessi di stile. Questo sembra essere il filo conduttore che segna il nuovo album in studio di Vinnie Moore, che ci dimostra ancora una volta, nel caso in cui ce ne fosse stato bisogno, come spesso sia difficile etichettare i musicisti sotto un’etichetta di genere specifica. In questo caso infatti, è assolutamente impossibile parlare di disco di metal neoclassico, o di funky, o di rock con venature di fusion, ma un ascolto attento percepirà immediatamente che tutti questi generi sono a loro volta ben presenti.
Si comincia con “Fly”, brano vivace e solare che si può associare alla successiva “Tailspin”, in cui Vinne Moore fa una di quelle cose divertentissime e un po’ astruse per chi non è del mestiere, cioè fa fischiare la chitarra, come se fosse un monello che vede una ragazza per strada e appunto le fischia dietro; con “Off The Hook” si sconfina in parte verso il funky, mentre “Into The Sunset” e soprattutto “Soul Caravan” sono i momenti più riflessivi e suggestivi dell’album, in cui viene privilegiata la base acustica (fanno la loro comparsa anche un piano e un sax). “Remorse”, che dura circa sette minuti, è invece il momento un po’ più complesso e meno semplice da digerire, che si bilancia però grazie a “Over My Head” e a “Into The Open Highway”, che ha sì tratti più complessi, ma risulta in generale più accessibile. L’aspetto importante da sottolineare è comunque il fatto che questi risultati Vinnie Moore li ottenga senza dover necessariamente appoggiarsi a molti strumenti o adoperare chissà quali artifizi scenici. Al contrario, “To The Core” è un album molto lineare, diretto, a dimostrazione del fatto che non c’è sempre bisogno di grossi strattagemmi per ottenere un prodotto di qualità.
Voto recensore 7 |
Etichetta: Mascot Records Anno: 2009 Tracklist: 1. Fly |