L’Alcatraz si doveva ancora riprendere dal concerto hard rock dei Georgia Thunderbolts e dei Black Stone Cherry, che comunque decide di continuare a caricare con la musica live. È il 27 settembre (il giorno seguente) e stavolta il minimo comune denominatore della serata, è quell’alternative metal/post-grunge, che tanto andava nel primo decennio dei 2000. Anche in questa serata c’erano solo due band, ma abbastanza da far scaldare il pubblico che si è riunito nel locale.
10 YEARS
I ragazzi del Tennessee hanno potuto vantare un frontman che ha saputo intrattenere il pubblico che, per la maggior parte, non era venuto per la sua band. La sua grinta, però, è bastata per permettere di poter essere accompagnato con applausi a tempo, con corna alzate, qualche coro qua e là. Ci sono stati momenti in cui, se fossi stato un esterno, avrei fatto fatica a riconoscere il gruppo principale della serata, perché il cantante Jesse Hasek, soprattutto quando andava letteralmente a contatto con la folla, avvicinandosi alla transenna, era acclamato come un eroe.
Avendo un repertorio che parte dall’inizio del millennio, i 10 Years hanno potuto accingere da diverse uscite discografiche, per poter costruire la propria scaletta. Non sono mancati i loro pezzi forti, come per esempio “Wasteland”, “Fix Me” e “Shoot It Out”, ma piccole chicche: sono da evidenziare la cover dei Nirvana di “Heart Shaped Box” e il loro ultimissimo singolo “The Optimist”, rilasciato il 14 settembre, proprio il giorno in cui è iniziato questo loro tour, di supporto ai Three Days Grace.
Non erano mai venuti in Italia questi ragazzi, ma con un’accoglienza simile, si sono visti quasi costretti a ritornare il più presto possibile. Il piacere è comunque reciproco.
Setlist:
1 – Russian Roulette
2 – Catacombs
3 – Dead in The Water
4 – Vampires
5 – Novacaine
6 – Now is the Time (Ravenous)
7 – Heart Shaped Box (Nirvana Cover)
8 – Shoot It Out
9 – Wasteland
10 – Fix Me
11 – The Optimist
THREE DAYS GRACE
Non è stata solo la prima volta dei 10 Years: infatti, tralasciando qualche sporadica comparsa in qualche festival italiano, anche i Three Days Grace non sono mai riusciti mai ad avere la giusta importanza qua in Italia.
Quello di stasera, infatti si è rivelato essere il loro primo concerto da headliner nella penisola, nonostante siano seguitissimi in tutto il mondo (le decine di milioni di views e di ascolti sulle varie piattaforme di streaming parlano chiaro). In tutte le occasioni non è stato presente il cantante originale Adam Gontier, ma con lo spettacolo di questa serata abbiamo avuto la conferma che, il suo rimpiazzo Matt Walst sia più che adatto a sostenere e guidare la band. Ormai è collaudato e sono già tre gli album registrati con il nuovo leader, di cui “Explosions”, uscito quest’anno. Anche la canzone d’apertura, “So Called Life”, viene da questo disco.
Non potevano mancare i vari pezzi tratti da “One-x”. Chi, come me, è cresciuto a pane e AMV (Anime Music Video) non poteva imbattersi, se non con i Linkin Park, in video sincronizzati con “Animal I’ve Become” e “Pain” in cui i personaggi di Dragon Ball, Naruto ecc… si davano le peggio mazzate.
Ma torniamo alla musica. Matt ha fatto valere anche i pezzi del repertorio più recente, grazie alla sua abilità da frontman e per esempio “I Am The Weapon” ha acquisito nuova linfa vitale, risultando ancora più energica dal vivo; stesso discorso per “Neurotic”. In tutto il concerto la band si è dimostrata anche abile nel seminare plettri tra il pubblico. Saranno stati almeno un cinquantina quelli lanciati, e ogni fan ha fatto il possibile per accaparrarsi un trofeo di guerra da portare a casa dalla serata.
In un contesto alternative metal come questo, i Three Days Grace decidono di interrompere le distorsioni e i suoni più “duri”, per un piccolo inciso acustico, nel quale il batterista Neil Sanderson ripiega su una tastiera e la band suona così “The High Road” e “World So Cold”. Come detto prima, i Three Days Grace sono venuti in Italia qualche anno fa, con già Matt in formazione, e quest’ultimo ci ha tenuto a ringraziare i fan per averlo ben accolto già al tempo: a tal proposito, ha voluto suonare pure “Painkiller”, singolo appena uscito a quei primi concerti.
C’è stato un momento in cui c’era più fermento tra il pubblico, ossia quello in cui la band ha scelto due fan da far salire sul palco per cantare “Just Like You” e, ovviamente, i due fortunati erano in delirio, così come quelli rimasti giù, che hanno vissuto empaticamente quel momento di gioia. Tanti i singoli in scaletta (“Never Too Late”, The Good Life”, “I Hate Everything About You” ecc..) ma, alla fine, la band, per chiudere il concerto, ha optato per “Riot”.
“Questa è la vostra ultima occasione per poter pogare e di farvi sentire” ha gridato Matt, e dopo quest’affermazione, la folla ha usato le sue ultime energie per agitarsi ancora una volta. Se devo fare un bilancio, è stato un concerto davvero divertente ed energico, molto sopra le mie aspettative. Speriamo ci siano ancora occasioni per poter vedere la band in azione qua nei paraggi. Ma per adesso: “That’s all Folks!”
Setlist:
1 – So Called Life
2 – Animal I’ve Become
3 – Home
4 – Pain
5 – Break
6 – The Mountain
7 – I Am The Weapon
8 – Painkiller
9 – High Road (Acoustic)
10 – World So Cold (Acoustic)
11 – Just Like You
12 – Neurotic
13 – The Good Life
14 – Lifetime
15 – I Hate Everything About You
16 – Never Too Late
17 – Riot