Mr Jared Leto sa come far parlare di sé, ma soprattutto nel tempo è riuscito nel suo intento di fidelizzare i propri fan attraverso scelte stilistiche forse a volte discutibili ma di indubbia efficacia. Sono ormai lontani i tempi dell’esordio rock/metal moderno contaminato da elettronica estremamente presente e col quale i 30 Seconds to Mars vinsero addirittura un Grammy come band rivelazione. Da li in poi, come spesso succede, hanno deciso di prendere una strada diversa, orientandosi più verso soluzioni più ammiccanti e leggere, il cui capitolo finale è un tripudio con al centro sempre più elettronica che li ha discostati sempre più dall’idea di rock band e li ha spinti di più verso le spiagge della California, circondati da un mood molto più pop. Dopo l’abbandono del chitarrista Tomo Milicevic, ad ora non rimpiazzato da nessuno, la band è praticamente diventata un duo, e dal vivo ci sono solo altri due musicisti che si occupano di tastiere, basso e chitarra dal lato del palco.
Facendo seguito al Monolith Tour iniziato lo scorso anno, i 30 Seconds to Mars continuano a mettere a segno date su date, solo in Italia quest’anno sono ben quattro.
Noi abbiamo assistito a quella di Roma, e nella già splendida Cavea dell’Auditorium salta all’occhio un palco estremamente minimal, con un grande ledwall sullo sfondo dove parole (non casuali) si susseguono freneticamente. Il pubblico già sa che sta per iniziare il concerto, entra prima Shannon Leto, che si siede alla sua batteria, e subito dopo è la volta dei due musicisti di supporto. Ovviamente l’entrata principale è la sua, quella di Jared Leto che, dotato di mantello bianco e il look sempre abbastanza sopra le righe, si gode il boato principale del pubblico. Occhialoni da sole come a ricordare ulteriormente comunque che il divo è lui, capello sempre lungo e composto, e sorriso smagliante, da qualunque punto lo si guardi non sembra avere una sola cosa fuori posto, anzi a volte sembra più fluttuare sul palco che camminare, forse perché sa di essere un’eccezione a modo suo, che possa piacere o meno, il suo successo come artista è indiscusso. Per questo indubbiamente la resa generale dei loro live è più dovuto forse al personaggio rispetto che alla sola musica, Jared Leto è un grande intrattenitore, sa come far andare in visibilio i suoi fan anche solo aprendo un bottone della camicia, li fa anche cantare molto durante i brani, in certi momenti è sfacciato, in altri estremamente pacato, e contemporaneamente trova il modo di fare pubblicità ai suoi sponsor. Eppure fa tutto con estrema naturalezza. Forse perché incarna qualcosa che nella musica non vediamo tutti i giorni (più o meno a qualcosa di simile ci hanno abituati i Kiss, ma chiaramente il parallelo è solo sulle questioni di marketing), o forse perché mentre sullo scaffale ci ha messo un Grammy con altrettanta facilità ci ha messo anche un Oscar (ottenuto con il film Dollars Buyers Club), fatto sta che riesce a fare più cose insieme e ad ottenere un grande successo, questa non è una dote per tutti.
Fra le varie cose ha anche annunciato un summer camp in Croazia, con tanto di tende e campeggio (per un upgrade c’è anche la soluzione glamping), concerto dei 30 Seconds to Mars, lezioni di yoga, meditazione e tutto ciò che possa assomigliare ad un ritiro spirituale/musicale di cui lui ne è chiaramente il guru.
La scaletta della serata gioca sul sicuro e non vuole evidentemente deludere nessuno, fra alcuni singoli che non potevano mancare e le nuove produzioni, per il resto non manca nessun elemento a quello che fondamentalmente è stata una festa: palloni colorati, coriandoli, fan che salgono sul palco a cantare e ballare, ospiti a sorpresa (Emma Marrone che ha duettato con lui in “Love Is Madness”)… Insomma nella semplicità dell’allestimento forse risiede la natura di questo concerto, fatto di due fratelli (ma un solo leader), e la capacità di aver capito che forse a volte la leggerezza è quello che ci vuole.
Setlist:
Monolith
Up in the Air
Kings and Queens
This Is War
Dangerous Night
Love Is Madness (con Emma Marrone)
Hail to the Victor
City of Angels
Rescue Me
Live Like a Dream
Do or Die
Remedy
Hurricane
The Kill (Bury Me)
Walk on Water
Closer to the Edge