A Perfect Circle – Recensione: Thirteenth Step

Affascinante entità, gli A Perfect Circle di Billy Howerdel e Maynard James Keenan.

Un primo album, Mer De Noms, che mette d’accordo pubblico e critica con una serie di canzoni impeccabili, sospese tra rabbia e romanticismo, vestite da suoni sensuali quanto la seta.

Un’opera seconda che va oltre, con determinazione e coraggio, alla ricerca del bandolo dell’intricata matassa di emozioni che ci lega e definisce. Fragilità e tenerezza messe a nudo attraverso partiture che rispetto all’esordio si dilatano, lasciando più aria e tempo per riflettere. Come se l’intransigenza ascetica e terribile che caratterizza la ricerca di trascendenza e salvezza di Maynard con i Tool si sciogliesse in una lacrima e si aprisse in un abbraccio verso i compagni di un viaggio tanto faticoso. La voce può così diventare una carezza circondata dalle chitarre acustiche ed i morbidi archi di ‘A Stranger‘, ninnananna fuori dal tempo in ‘The Nurse Who Loved Me‘, ma anche vibrante espressione di sentimenti troppo a lungo repressi nello sviluppo mantrico di ‘The Package‘, davvero vicina alla band di origine del cantante nell’andamento circolare e nel crescendo elettrico.

Il cinismo e l’oscurità di dischi come ‘The Fragile’ dei NIN, ‘Lateralus’ dei Tool e ‘Hail To The Thief’ dei Radiohead trovano nel Cerchio Perfetto una sorta di purificazione che lascia uno spiraglio alla speranza.

Niente di più umano e commovente, dunque.

Voto recensore
8
Etichetta: Virgin

Anno: 2003

Tracklist:

01.The Package
02.Weak And Powerless
03.The Noose
04.Blue
05.Vanishing
06.A Stranger
07.The Outsider
08.Crimes
09.The Nurse Who Loved Me
10.Pet
11.Lullaby
12.Gravity


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