Recensione: The Last Command

Gli Anthenora sono un’altra band tributo agli Iron Maiden (dopo i Prowlers) che decidono di lanciarsi in una carriera legata a brani di propria “penna”, stanchi forse di continuare a ripetere incessantemente le composizioni di altri. Il sound di base dell’album è soprattutto legato al power metal americano e non sono moltissime le “referenze” europee, come invece ci si potrebbe aspettare, vista la lunga convivenza da parte di questi musicisti, con la musica degli Iron Maiden. Luigi Bonansea, il singer, non convince sempre ma riesce comunque a definire in modo abastanza personale “il confezionamento” dei brani; spesso il cantante deforma la propria voce per rendere più aggressivo l’impatto dei brani ma questa scelta non risulta molto fortunata e fa perdere un quid di immediatezza ai brani. Ottimi invece i due chitarristi, Bruni e Pomero, che sanno amalgamare molto bene riff dal tiro deciso e ficcante. Il CD è a livello lirico un concpet album di fantascienza vicina nel tempo (la storia è ambientata in un futro non troppo lontano e tratta di un dittatura il cui interprete sembra essere il General K protagonista di una canzone dell’album) che prosegue e completa quanto già scritto nel precedente miniCD ‘The General’s Awakening’. I pezzi più convincenti sono senz’altro quelli più legati alla tradizione europea come ‘Operation Sea Lion’ (che vanta il riffing più melodico e immediato), la running-wildiana ‘Hunter’ e la cadenzata ‘The Legion’. Purtroppo l’insieme dell’album risulta troppo monolitico e cade in alcuni momenti in una secca di noia pericolosissima. Non mancano anche alcuni brani che fanno registrare una caduta di tonicità enorme e uno “smorzamento” emotivo allarmante; parlo in particolare della soporifera ‘General K’, della noiosa ‘Foreteller’ e della quasi conclusiva ‘The Fortress’ (nel senso che concluso questo brano, dopo alcuni minuti di silenzio, è possibile ascoltare una hidden track, ossia ‘The Savior’, un gran bel pezzo di power arrembante che avrebbe meritato un’esposizione maggiore). Nel prosequio gli Anthenora dovrebbero rendere più ampia la loro gamma melodica e compositiva.

Leonardo Cammi

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Bibliotecario appassionato a tutto il metal (e molto altro) con particolare attenzione per l’epic, il classic, il power, il folk, l’hard rock, l’AOR il black sinfonico e tutto il christian metal. Formato come storico medievalista adora la saggistica storica, i classici e la letteratura fantasy. In Metallus dal 2001.

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