Esordire alla grande può creare qualche problema, specialmente se si deve affrontare il cambio di cantante e batterista prima del nuovo album. I fratelli Bjorler (chitarra e basso, ex At The Gates) e Jensen (chitarra, Witchery) si sono trovati in questa poco invidiabile situazione: l’omonimo debutto degli Haunted era deflagrato nel firmamento metallico in virtù di una carica thrash-core devastante, segnata dall’inconfondibile parossismo vocale di Peter Dolving e dal drumming tecnico e potente di Adrian Erlandsson. Senza di loro sarebbe stato impossibile ricreare lo stesso tipo di magia, dunque la scelta è stata quella di esplorare almeno in parte territori diversi. Assoldati Marco Aro alla voce e Per Moller Jensen dietro le pelli, la band svedese ha scelto di mitigare in parte l’assalto frontale per inserire atmosfere più cupe ed opprimenti, sperimentendo in un paio di occasioni (‘Hollow Ground’ e ‘Under The Surface’) l’utilizzo di clean vocals in ritornelli melodico-psichedelici. L’impianto di base rimane ferocemente thrash (‘The World Burns’ discende dai ‘Tallica di ‘Master Of Puppets’, tanto per dare l’idea) solo che in diverse tracce appaiono anche riff rallentati e dannatamente sabbathiani nella loro durezza, con un inaspettato groove a scuotere la già citata ‘Hollow Ground’. A garanzia di continuità, sono sempre presenti le schegge di Slayer che hanno fatto amare gli Haunted del disco precedente (‘Revelation’ e ‘Victim Iced’ su tutte), ma l’output complessivo è reso meno efficace da un vocalist molto più nella ‘norma growl’ del suo carismatico predecessore. Resta da vedere se il gruppo riuscirà a completare l’evoluzione verso la nuova forma sonora: nel frattempo ‘The Haunted Made Me Do It’ costituisce un buon episodio di transizione, comunque sopra la media.
Voto recensore 7 |
Etichetta: Earache / Self Anno: 2000 Tracklist: Dark Intentions / Bury Your Dead / Trespass / Leech / Hollow Ground / Revelation / The World Burns / Human Debris / Silencer / Under The Surface / Victim Iced |