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The Cruel Intentions – Recensione: Venomous Anonymous

Sono passati quattro anni da “No Sign Of Relief”, l’album di debutto dei The Cruel Intentions, un album davvero sorprendente che ha catturato l’attenzione e aumentato le aspettative sulla prossima uscita del combo norvegese. Li ritroviamo più agguerriti che mai con questo nuovo lavoro intitolato “Venomous Anonymous” che va oltre le più rosee aspettative e che regala undici composizioni di sleaze rock all’ennesima potenza, assolutamente irresistibili, sfrontate e che convincono al primo ascolto.

L’incendiaria e anthemica “Reapercussion” da fuoco alle polveri riprendendo le sonorità aggressive e in your face del precedente lavoro mantenendo comunque la capacità di creare dei ritornelli assolutamente ruffiani e memorizzabili all’istante, mentre la title-track è un mid-tempo congegnato alla perfezione per essere eseguito ai live  e travolgere grazie alla sua energia contagiosa. “Sunrise Over Sunset” è un inno alla sregolatezza e la perfetta colonna sonora per prepararsi ad un party senza fine, un doveroso tributo ai gloriosi fasti del Sunset Strip, seguita dalla trascinante “Casket Case” che travolge e lascia senza fiato, sicuramente uno degli highlight di questo lavoro.

Kerosene” viene descritta come un grido di battaglia per i giovani ed irrequieti o come afferma la band capitanata da Lizzy DeVine, una canzone punk rock sul comportamento sconsiderato e divertente, più semplicemente è una ottima canzone che tributa a dovere gli anni ottanta con tutti i clichè del caso, ma risulta assolutamente irresistibile e senza tempo. Subito dopo troviamo una gradita sorpresa la power ballad “Salt I Ditt Sår” cantata nella lingua madre del gruppo, il norvegese che la rende ancora più particolare ed apprezzabile e mostra anche l’universalità della musica che sconfina oltre le barriere linguistiche.

In “Final Deathroll” ci sono forti richiami agli Hardcore Superstar più stradaioli e sfrontati, mentre “Goddam Monday” è più melodica e sorniona e ci porta al trittico finale dell’album con la più “rilassata” “Bad Vibes”, “Chemical Vacation”, un pezzo caldo dall’energia a dir poco debordante e la robusta e conclusiva “City Of Lice”. Con questo “Venomous Anonymous” i The Cruel Intentions  hanno confermato di essere una delle nuove band portabandiera dello sleaze rock di qualità alzando l’asticella in modo netto e a conti fatti non sarà facile fare di meglio. It’s only sleaze n’roll, but I like it! Da avere!

 

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