The 69 Eyes: Live Report e Foto della data di Parma

È un nuvoloso sabato pomeriggio quando partiamo alla volta di Parma e verso l’unica tappa italiana dei gothic rocker finlandesi The 69 Eyes, che si esibiranno al Campus Music Industry per festeggiare con i loro fan del bel paese l’uscita del nuovo album West End e i 30 anni di vita della band.
Per l’occasione, i The 69 Eyes saranno supportati dai romagnoli Speed Stroke, che sostituiscono solo per la data di Parma i Lacrimas Profundere, supporter dei vampiri di Helsinki in tutte le altre tappe europee.

Il tempo di sistemarci in albergo ed è già ora di raggiungere il Campus Music Industry, mentre la pioggia inizia a cadere sulla città. Rimaniamo piacevolmente impressionati dal locale, di medie dimensioni e ben organizzato, con un palco di tutto rispetto ad accogliere i balletti che già ci aspettiamo da Jyrki 69.

SPEED STROKE

Gli Speed Stroke salgono sul palco in perfetto orario e inanellano con sicurezza e professionalità una serie di brani all’insegna dell’hard rock più scatenato e ballabile: la band di Imola, Tennessee (come non manca di ricordare il frontman Jack) amalgama con sapienza rock e sleaze, in una setlist all’insegna dei brani estratti dall’ultimo album “Fury” e capace di coinvolgere e far scatenare i presenti. Gli Speed Stroke ci regalano una presenza scenica da gruppo ormai rodato e un’enorme carica di energia, grazie all’ottima prova di tutti i membri della band.
Un’ulteriore dimostrazione di come la scena metal italiana non debba prescindere dal supporto a band emergenti, sì, eppure spesso di qualità già altissima.

 

 

 

THE 69 EYES

Siamo quindi pienamente soddisfatti dell’avvio della serata quando le luci si riaccendono e i tecnici iniziano l’allestimento del palco per lo show dei The 69 Eyes.
Ed eccoli qui, a distanza di 30 anni dal loro esordio i vampiri di Helsinki conservano tutto il fascino e il mistero di una band quasi underground, insieme alla maestria di un gruppo che si esibisce immutato da tre decadi. Perché sì, non sono tante le band che possono vantare 30 anni di vita con la stessa lineup, un organismo vivente che cresce e prospera nell’ombra.
Coperti di pelle nera dalla testa ai piedi, con le inconfondibili giacche che arrivano dritte dritte dai tempi di “Devils“, i The 69 Eyes danno il via al loro show con “Two Horns Up” uno schiaffo in faccia tratto dall’ultimo album “West End”.
Jyrki 69 è il solito animale da palcoscenico, gli immancabili Ray Ban a coprire uno sguardo sornione e le movenze di un rocker old school, ma i compagni di bevute Bazie, Timo Timo e Jussi 69 (con addominali in bella mostra al seguito) non sono da meno in quanto ad energia. Più composto il bassista Archzie, che presidia con convinzione il suo posto alla destra del suo scatenato frontman.
Il viaggio oscuro dei The 69 Eyes accompagna i fan avanti e indietro nel tempo, e accanto alle nuove “Black Orchid“, “Cheyenna, “Hell Has No Mercy” e “27 & Done” non mancano pezzi estratti dal resto della discografia della band; tracce che hanno fatto la storia del Goth come “The Chair“, “Wasting The Dawn“, “Framed In Blood“, “Brandon Lee“, si accompagnano ad altre più squisitamente roll quali “Perfect Skin“, “Never Say Die” e la conclusiva, acclamatissima “Lost Boys“.
E a un passo dalla conclusione dello spettacolo trova spazio anche una sorpresa per tutti i fan italiani che, come ci accorgeremo dopo, non era originariamente prevista in scaletta: Jyrki 69 annuncia “Wrap Your Troubles In Dreams“, title track del disco del 1997, nonché vera rarità in sede live.
La band di Helsinki, lo sappiamo, non ha ereditato nulla dal rigido clima della terra natia: i The 69 Eyes ci fanno ballare e cantare, sorridere e scatenare, ci fanno viaggiare nel tempo in un turbinio di emozioni e un pizzico di nostalgia.

Si riaccendono le luci sul Campus Music Industry di Parma, ma nel locale la serata è ancora lunga. Fuori piove ormai a dirotto, chissà se si vede la luna; ci aspetta una lunga notte, ma i vampiri, si sa, non dormono mai.

Setlist:

Two Horns Up
Never Say Die
Black Orchid
Perfect Skin
Betty Blue
Borderline
Hell Has No Mercy
Crashing High
The Chair
Cheyenna
Wasting The Dawn
27 & Done
Feel Berlin
Brandon Lee

Encore:

Framed In Blood
Dance d’Amour
Wrap Your Troubles In Dreams
Lost Boys

 

eva.cociani

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Amo la musica a 360 gradi, non mi piace avere etichette addosso, le trovo limitanti e antiquate, prediligo lo street, il glam e anche il goth, ma non disdegno nulla basta che provochi emozioni. Ossessionata dalle serie tv, dalla fotografia, dai viaggi e dai live show mi identifico con il motto: “Live the life to the fullest”.

Ilaria Marra

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Braccia rubate alla coltivazione di olivi nel Salento, si è trasferita nella terra delle nebbie pavesi per dedicarsi al project management. Quando non istruisce gli ignari colleghi sulle gioie del metal e dei concerti, ama viaggiare, girare per i pub, leggere roba sui vichinghi e fare lunghe chiacchierate con la sua gatta Shin.

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