Dark Ages – Recensione: Teumman Part One

Parlare dei Dark Ages significa riportare all’oggi la storia di ieri. Questo quintetto veronese può vantarsi di porre le sue radici negli inizi degli anni ’80, anche se la prima uscita ufficiale, intitolata “Saturnalia”, vide la luce solo nel 1991. Se si pensa che adesso alle fiere del disco una copia di quel vinile viene venduta anche a duecento euro, ci si renderà conto dell’importanza del gruppo e della sua produzione. Dopo diversi anni di silenzio e una serie di radicali cambi di line up, la band è finalmente tornata a farsi sentire, con un prodotto che non può lasciare indifferenti. Intanto,  abbiamo che fare con un concept piuttosto complesso che, come lascia presagire il titolo, avrà un suo seguito. La storia di “Teumman”, ampiamente descritta all’interno del foglietto che accompagna il CD, è in bilico fra la storia antica, il misticismo e uno dei miti a cui l’uomo ha sempre aspirato: la ricerca dell’immortalità. In breve, Teumman è un guerriero morto in battaglia a cui viene proposto un patto demoniaco in cambio del quale potrebbe ottenere, appunto, la vita eterna. Il disco termina lasciando in sospeso la storia, e la curiosità aumenta.

Da un punto di vista musicale, il tratto principale che salta subito agli occhi è la coesistenza di più generi musicali, una tipologia stilistica che richiama grandi nomi di casa nostra come Dark Quarterer e Adramelch. Se infatti il concept album in sé, i lunghi intermezzi strumentali e l’abbondante utilizzo delle tastiere potrebbero far pensare che i Dark Ages si siano orientati definitivamente verso il power- prog, questa definizione non è sufficiente. L’assenza quasi totale di quelle cavalcate di chitarra tanto care a chi si dedica a questo genere, a favore di maggiori riferimenti all’hard rock, e soprattutto la voce di Davide Cagnata, con il suo timbro grave, mostra che ci sono anche consistenti basi di blues. Una voce del genere diventa un valore aggiunto e dona ulteriore credibilità al lavoro (molta di più, ad esempio, di quella di un certo Christopher Lee in “Charlemagne”), già di per sé estremamente meritevole. Dovendo essere puntigliosi, forse si sarebbe potuto contenere un po’ il numero di intermezzi strumentali tra un brano e l’altro, in quanto, nonostante non siano mai più lunghi di un paio di minuti, corrono il rischio di rendere l’ascolto dispersivo. “Teumman Part One” è comunque un lavoro complesso ma non ostico, che riporta alla ribalta una band solida, unita nonostante i suoi membri abbiano età e background differenti, piena di entusiasmo e di cose da dire.

Voto recensore
7.5
Etichetta: Emmeciesse Music

Anno: 2011

Tracklist:

1. Overture
2. Battlefield
3. The Fall
4. Hell
5. Damned
6. Oath
7. New Life
8. Arrival
9. The Palace
10. Drop of Rain
11. Scared
12. Doubt
13. Regret


Sito Web: http://www.darkagesrock.com/

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