Un’inquietante copertina introduce il terzo lavoro sulla lunga distanza dei Terra Tenebrosa, la band capitanata da Tomas “The Cuckoo” Hallbom (già nei seminali hardcorers evoluti Breach) che torna per popolare di incubi apocalittici i sonni disturbati degli avventati ascoltatori che si avvicineranno a questo “The Reverses”: avvalendosi di ospiti quali Jonas A. Holmberg (This Gift Is A Curse -autore anche dell’artwork del disco-), Alex Stjernfeldt (The Moth Gatherer), MkM (Aantaeus, Aosoth) e Vindsval (Blut Aus Nord), lo svedese riesce a far evolvere ulteriormente il sound già espresso in “The Tunnels”, dove la proposta era più ambient, e “The Purging”, dove la direzione hardcore/metal prendeva in parte il sopravvento ed andava ad ispessire il suono sinistro proposto dal gruppo.
“The Reverses” è un connubio riuscito frutto dell’accoppiamento malsano degli album precedenti: avanguardia sotto ogni punto di vista, in quanto molto difficile associare un’etichetta precisa a questo suono, ipotetico figlio di industrial, post-core, black metal e chissà cos’altro partorito dalla mente del personaggio principale sulla scena. L’angosciante intro “Makoria” rivela già la prova di forza alla quale saranno sottoposti i nervi degli avventurosi in cerca di emozioni forti lungo la via crucis rappresentata da questi sette brani: livore, disperazione, angoscia, dominazione ma anche melodie sinistre che forniscono una sacca d’ossigeno (“The End Is Mine To Ride”) in grado di colorare ulteriormente di tinte fosche contrastanti questa opera.
Voci sinistre, suoni algidi e spettrali costellano le partiture dei brani presenti, come in “Exuvia”, dove il suono si fa più rarefatto e il recitato prende il sopravvento, e introducono perfettamente un brano come “Marmorisation”; la chiusura è affidata al brano più lungo, “Fire Dances”, che coi suoi diciassette minuti riesce a scardinare definitivamente le ultime difese rimaste e riconferma le capacità dei Terra Tenebrosa in quanto a songwriting pure sulla lunga distanza.
“The Reverses” è una prova riuscitissima, un tour de force in grado di mettere a dura prova la resistenza di chi si avvicina a questo disco: una discesa nel torbido, dove si è circondati da ombre ghignanti sornione e pronte a ghermire gli sventurati viandanti che si avvicinano all’universo dove la poca luce che filtra è comunque sinistra.
Voto recensore 7,5 |
Etichetta: Debemur Morti Productions Anno: 2016 Tracklist: 01. Makoria 02. Ghost At The End Of The Rope 03. The End Is Mine To Ride 04. Marmorisation 05. Where Shadows Have Teeth 06. Exuvia 07. Fire Dances Sito Web: https://www.facebook.com/terratenebrosaofficial/ |