Ten – Recensione: Illuminati

Arriva a stretto giro di ruota un nuovo album per i britannici Ten. La band di Gary Hughes è ormai un’istituzione nel mondo del melodic hard rock e, anche se con un po’ di alti e bassi a livello qualitativo, nel corso degli anni su è guadagnata con merito un following più che fedele.

Questo nuovo “Illuminati” segue molto da vicino quanto fatto con il precedente ed eccellente “Gothica” e mantiene tutti i marchi da fabbrica riconducibili allo stile ormai consolidato del gruppo, compreso quel sound si caldo, ma un poco pastoso e scuro, con una batteria fin troppo meccanica, che sinceramente non ho mai digerito molto.

Poco c’è invece da contestare sulla qualità delle composizioni, visto che il leader (ed unico compositore) Gary Hughes ha da sempre la capacità di scrivere brani perfetti per le sue coordinate vocali e riesce costantemente a trovare il giusto equilibrio tra classico rock Made in Britain, rimandi epici e armonie seducenti.

Com’è come non è sta di fatto che ogni volta i ritornelli finiscono per restare in testa e il gusto con cui le melodie e gli arrangiamenti vengono concepiti rimane difficilmente imitabile. Impossibile quindi non apprezzare canzoni un po’ più hard come “Shield Wall” o “Mephistopheles” e l’epic rock di classe di “The Esoteric Ocean” e “Rosetta Stone” . Tra tappeti di tastiera ben congegnati, parti vocali di presa e assoli di chitarra inseriti con gusto e abilità il rito albionico si compie senza intoppi, regalandoci una scaletta scorrevole e piacevole da ascoltare nella sua interezza.

Altrettanto vero è però che dopo tanti anni, forse inevitabilmente, visto anche che il range vocale di Mr. Hughes rimane un poco limitato (fermo restando la indiscutibile bellezza del timbro), la tipologia di canzoni che ci viene presentata sa sempre più di già sentito. Un fattore che aiuta magari anche la rapida partecipazione emotiva alle singole canzoni, ma che rischia di stancare dopo un numero di ascolti relativamente basso.

Per quanto valido, “Illuminati”, non riesce quindi del tutto nel comunque non facile compito di aggiungere qualcosa di davvero significativo alla discografia della band, rimanendo un gradino sotto al citato “Gothica”. Nessun rischio comunque per i fan di sempre, chi li ha sempre amati troverà tra queste note esattamente quello di cui ha bisogno.

Voto recensore
7
Etichetta: Frontiers Records

Anno: 2018

Tracklist: 01. Be As You Are Forever 02. Shield Wall 03. The Esoteric Ocean 04. Jericho 05. Rosetta Stone 06. Illuminati 07. Heaven And The Holier-Than-Thou 08. Exile 09. Mephistopheles 10. Of Battles Lost And Won

riccardo.manazza

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Incapace di vivere lontano dalla musica per più di qualche ora è il “vecchio” della compagnia. In redazione fin dal 2000 ha passato più o meno tutta la sua vita ad ascoltare metal, cominciando negli anni ottanta e scoprendo solo di recente di essere tanto fuori moda da essere definito old school. Il commento più comune alle sue idee musicali è “sei il solito metallaro del cxxxo”, ma d'altronde quando si nasce in piena notte durante una tempesta di fulmini, il destino appare segnato sin dai primi minuti di vita. Tra i quesiti esistenziali che lo affliggono i più comuni sono il chiedersi il perché le band che non sanno scrivere canzoni si ostinino ad autodefinirsi prog o avant-qualcosa, e il come sia possibile che non sia ancora stato creato un culto ufficiale dei Mercyful Fate.

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