Sumerlands – Recensione: Sumerlands

Chitarre pesanti, una voce monocorde e idee non particolarmente brillanti. Non inizia esattamente nel migliore dei modi la carriera dei Sumerlands, band statunitense approdata al debutto su Relapse Records. Dediti a un heavy metal di stampo classico statunitense, che ricorda gruppi come Helstar, e Cirith Ungol, i Sumerlands hanno sì le idee chiare su quale sia il loro genere di riferimento, e questo è un punto a loro favore, ma mostrano evidenti lacune a livello di scrittura dei brani.

Non c’è, fra gli otto brani che compongono l’album, una traccia che emerga fra le altre per originalità e il difetto principale sembra non tanto nelle capacitò esecutive quanto nella voce, appunto abbastanza piatta e priva di dinamiche. Un po’ più interessante di altri il brano “Haunted Forever“, un mid tempo dove voce e chitarra solista si alternano bene fra loro e che costituisce un buon momento di stacca fra una serie di pezzi che, più o meno, sono tutti costruiti allo stesso modo, con riff e velocità simili. Non che ci si debba aspettare molto di nuovo da una band che sembra voler affondare le proprie radici nello U.S. Metal di stampo classico, ma i Sumerlands sembrano una di quelle band appena uscite dalla sala prove, che avrebbe bisogno di farsi ancora un po’ di gavetta prima di debuttare sulla lunga distanza, magari con una produzione un po’ più accettabile. E’ da ammirare la dedizione al genere, ed è bello che ancora oggi, a distanza di anni, ci siano band che portano avanti questo stile, ma “Sumerlands” è uno di quei casi in cui le buone intenzioni non riescono a trovare un buon riscontro nella realtà.

sumerlands

Voto recensore
6
Etichetta: Relapse Records

Anno: 2016

Tracklist: 01. Seventh Seal

02. The Guardian

03. Timelash

04. Blind

05. Haunted Forever

06. Spiral Infinite

07. Lost My Mind

08. Sumerlands


Sito Web: https://www.facebook.com/sumerlands/?fref=ts

anna.minguzzi

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E' mancina e proviene da una famiglia a maggioranza di mancini. Ha scritto le sue prime recensioni a dodici anni durante un interminabile viaggio in treno e da allora non ha quasi mai smesso. Quando non scrive o non fa fotografie legge, va al cinema, canta, va in bicicletta, guarda telefilm, mangia Pringles, beve the e di tanto in tanto dorme. Adora i Dream Theater, anche se a volte ne parla male.

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