Suicidal Angels – Recensione: Years Of Aggression

Album dopo album diventa sempre più complicato trovare una diversa chiave di lettura per descrivere il percorso artistico dei greci Suicidal Angels. In fondo l’intero progetto si basa sul costruire musica attraverso gli schemi classici del thrash old school, non solo sempre ben riconoscibili, ma anche riutilizzati in modo piuttosto disinvolto da una volta con l’altra. Tutto questo per dire che in “Years Of Aggression” non troverete nulla di diverso da quanto già ascoltato negli altri lavori del gruppo e tanto meno dagli standard del genere che tutti ormai conoscete a memoria e che mi pare del tutto inutile star qui a ripetere.

Cosa rimane da raccontare? Al solito la discriminante in questi casi la può giusto fare la buona riuscita delle singole canzoni o la voglia di dare un’interpretazione particolare a certe soluzioni. E anche qui bisogna ammettere che, se sul secondo punto i Suicidal Angels sono fin troppo carenti, sul primo più di una volta ci hanno beccato, soprattutto negli album più recenti. Come per questi ultimi la band si allontana dall’iniziale formula total-Slayer (o poco più) e gioca ad andare a pescare qualcosa sia dal bay area style che dal thrash teutonico di Kreator e famiglia, cercando di mantenere un giusto equilibrio tra assalto ritmico e melodia.

Nel complesso la cosa funziona pure, soprattutto in canzoni come “Born Of Hate”, “Years Of Aggression” o “Order Of Death”. Il tutto sarà anche frutto di un banale lavoro di “rattoppo”, ma quello sanno fare bene i Suicidal Angels, quindi inutile chiedere loro avventure in territori diversi. Volendo i brani più lunghi, ovvero “Bloody Ground” e “The Sacred Dance Of Choas”, mostrano qualche spunto più classic metal, ma, se pur apprezzabili nella loro idea di variare la proposta, rimangono intrappolati in quel limbo tra i generi che li rende poco scorrevoli.

Come nelle aspettative “Years Of Aggression” è un buon lavoro, costruito ad arte da una band professionale e competente, destinato ad un target ben preciso. Se questo valga poi il vostro tempo, sta a voi deciderlo.

 

Etichetta: NoiseArt

Anno: 2019

Tracklist: 01. Endless War 02. Born Of Hate 03. Years Of Aggression 04. Bloody Ground 05. D.I.V.A. 06. From All The One 07. Order Of Death 08. The Roof Of Rats 09. The Sacred Dance With Chaos

riccardo.manazza

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Incapace di vivere lontano dalla musica per più di qualche ora è il “vecchio” della compagnia. In redazione fin dal 2000 ha passato più o meno tutta la sua vita ad ascoltare metal, cominciando negli anni ottanta e scoprendo solo di recente di essere tanto fuori moda da essere definito old school. Il commento più comune alle sue idee musicali è “sei il solito metallaro del cxxxo”, ma d'altronde quando si nasce in piena notte durante una tempesta di fulmini, il destino appare segnato sin dai primi minuti di vita. Tra i quesiti esistenziali che lo affliggono i più comuni sono il chiedersi il perché le band che non sanno scrivere canzoni si ostinino ad autodefinirsi prog o avant-qualcosa, e il come sia possibile che non sia ancora stato creato un culto ufficiale dei Mercyful Fate.

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