Stratovarius + Sonata Arctica: Live Report e foto della data di Milano

Ancora una volta Alcatraz, e anche questa volta nel club di Via Valtellina si registra il tutto esaurito con gente in coda ben prima delle 18.00, orario di apertura dei cancelli. Gli Stratovarius e i Sonata Arctica sono insieme per  il “Nordic Power Metal Titans 2023”, le due band sono co-headliner e le rispettive setlist praticamente si equivalgono. Probabilmente la scelta è dettata dal fatto che, come purtroppo abbiamo visto negli anni post pandemia, parecchie band non riescono a far fronte alle spese, spesso dovendo annullare date o cancellare interi tour. Ecco quindi che trova una sua logica l’idea di un tour condiviso.

È stata una serata di ottima musica, per l’ennesima volta con il pubblico delle grandi occasioni, a dimostrazione del fatto che  i fedelissimi del Heavy Metal rispondono sempre presente!

INDUCTION

La band, con base ad Amburgo, è la special guest del “Nordic Power Metal Titans Tour”
Gli Induction tornano in Italia dopo quattro anni di assenza; in quell’occasione suonarono al Legend Club di Milano con gli Armored Dawn, e si intravedeva già il grande potenziale. Reduci dall’ottima release “Born From Fire”, la band dimostra di saper stare sul palco, la loro proposta musicale è essenzialmente un symphonic power metal, che strizza l’occhio al progressive.
La formazione comprende ottimi musicisti fra cui spicca l’ottimo singer Antonio Calanna, che sostituisce momentaneamente Craig Cairns, mentre alla chitarra troviamo il figlio d’arte Tim Kanoa Hansen! Nel tempo a loro disposizione sono stati eseguiti in tutto cinque brani, fra cui “Go to Hell”, “Fallen Angel” e “Queen Of Light”,  dedicata a una bambina presente fra il pubblico, che poi è stata fatta salire sul palco.

Nella mezz’ora scarsa a loro disposizione gli Induction sono riusciti a fare nel miglior modo ciò per cui erano stati chiamati: scaldare il pubblico in vista delle due band finlandesi. Missione compiuta, forse è presto per dirlo ma la sensazione per gli amanti del power made in Amburgo è che siamo di fronte a una nuova band geneticamente metal!

SONATA ARCTICA

Ed è giunto il momento della band di Kemi.
I Sonata Arctica tornano in Italia a distanza di un anno; in quella occasione si esibirono al Live Club in un set interamente acustico. Un’esperienza diversa dal solito sicuramente apprezzata dai fans, ma è inutile negare che pezzi storici come “FullMoon”, “Replica” o “Broken” rendono al meglio se suonati con le chitarre elettriche. È inevitabile che le aspettative per il concerto di questa sera siano molto alte!
Certo, la voce di Tony Kakko non è più quella dei tempi d’oro ormai da tanti anni, lo sappiamo, ma poco importa se qua e là gira il microfono verso il pubblico per farlo cantare al suo posto. I Sonata Arcrtica sono una band sontuosa, chi ha potuto ammirarli all’inizio della loro carriera ne conserva sicuramente un bel ricordo.
Oggi la band finlandese è molto diversa da quella dei tempi di “Ecliptica” e “Silence”, col passare degli anni lo stile musicale si è evoluto, si è adeguato ai tempi. La band che sale sul palco oggi è matura, consapevole dei propri mezzi, senza tanti fronzoli, i musicisti sono parecchio statici sul palco, quasi l’opposto degli Induction che abbiamo appena ammirato. In scaletta ci sono 12 canzoni, tratte per lo più dai due album storci citati in precedenza; si parte con “Closer To An Animal”, cui seguono “Black Sheep” e “First in Line”. Da “Winterheart’s Guild” viene suonata la splendida “Broken”; mentre il concerto va avanti la sala è ormai interamente sold out, l’atmosfera che si respira è meravigliosa, e indubbiamente anche la band sul palco la percepisce, e con la magnifica “Replica” si entra nella fase clou del concerto, che vede arrivare una tripletta memorabile, composta da “8th Commandment”, la struggente ballad “Tallulah”, che il pubblico conosce ovviamente a memoria, e infine non poteva mancare “FullMoon”, che con la luna piena di questa notte assume un contorno particolare, e in sala si scatena il delirio. Nell’encore troviamo “The Cage” e in chiusura un altro pezzo da novanta,  “Don’t Say A Word”, tratta da “Reckoning Night”, con cui la band si congeda dal pubblico.

Setlist:
Intro
Closer to an AnimalBlack Sheep
First in Line
Broken
I Have a Right
Paid in Full
Replica
8th Commandment
Tallulah
FullMoon
Encore:
The Cage
Don’t Say a Word (with Vodka outro)
Outro

STRATOVARIUS

Alle 21:15 il combo finnico fa il suo ingresso sul palco di un Alcatraz gremito al limite del possibile. Un concerto degli Stratovarius è sempre un evento e anche in questo caso la band non ha tradito le aspettative. Si inizia col botto, sulle note di “Survive”“Eagleheart”, che scaldano il pubblico in men che non si dica, si prosegue con “Speed Of Light”, tratta dal leggendario “Episode”, per arrivare alla gigantesca “Paradise”, tratta da quello che a mio avviso è il miglior album della band (ovvero “Visions“). A questo punto l’Alcatraz ormai è un vulcano in eruzione. Il viaggio prosegue sulle note di “Broken”, un compromesso tra melodia ed energia tratta dall’ultimo convincente album “Survive”, che ha riportato la band ai fasti della New Wave of Power Metal.
Dallo stesso album sono state eseguite anche, “World On Fire” e “Frozen In Time”, passando per “Winter Skies”.
In scaletta è previsto anche un medley compost da “Stratosphere” e “Holy Light”. Ma è sulle note di “Father Time” che si può percepire tutta l’energia che la band riesce a trasmettere al pubblico, che arriva veloce come un treno in corsa e duro come un pugno nello stomaco. Ovviamente non può mancare l’iconica “Black Diamond”, una canzone che centrifuga i ricordi e azzera il tempo. Breve pausa come di consueto prima dell’encoreM; in scaletta sono previste ancora due canzoni, ma Timo Kotipelto prende la parola e ricorda come la band manca da Milano da cinque anni (considerando oltretutto la sfortunata partecipazione di questa estate con gli Iron Maiden all’Ippodromo di San Siro) e che quindi c’è lo spazio per una canzone in più. Qualche secondo ed è l’arpeggio iniziale della splendida “Forever” ad emozionare il pubblico presente in sala, il quale  accompagna per l’intera durata della canzone la voce di Timo Kotipelto cantando e illuminando la sala con le torce dei telefonini. Davvero una bella sorpresa. Si è giunti ormai in dirittura d’arrivo con l’accoppiata composta da “Unbreakable”“Hunting High And Low”, che mettono ancora una volta a dura prova la struttura dell’Alctraz. In un mondo di band standardizzate, gli Stratovarius, sono un vero concentrato di genialità e originalità e di personalità.
Ora è davvero finita, la band saluta il pubblico e le luci in sala si riaccendono, e la gente inizia lentamente a defluire, sulle note de “L’italiano” di Toto Cutugno.
Ci sono esperienze che possono essere raccontate, altre che invece vanno semplicemente vissute; il “Nordic Power Metal Titans 2023” era una di queste .

Setlist:Intro
Survive
Eagleheart
Speed of Light
Paradise
Broken
Winter Skies
World on Fire
Stratosphere / Holy Light
Father Time
Frozen in Time
Black Diamond
Encore:
Forever
Unbreakable
Hunting High and Low

 

Fabio De Carlo

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Nato qualche anno fa, in pieno autunno, si avvicina al Rock dall’infanzia, quando tra le mani e le orecchie le capitano Europe e Bon Jovi, ma è con gli Iron Maiden prima e Helloween poi, che arriva la svolta al Metal. 
La musica ha sempre messo le cose un po’ più in ordine, il mio sogno era stare sopra un palco, non ci sono mai salito, ma ho iniziato presto coi concerti, Monsters of Rock 88. 
La passione per la fotografia arriva più tardi, nei primi anni 2000. "...no more wasted years, no more wasted tears life’s too short to cry, long enough to try." [Kai Hansen - Helloween]

2 Comments Unisciti alla conversazione →


  1. MH

    Complimenti per il report degli Induction: ci fosse UNA cosa esatta scritta. Il cantante non era Cairns, ma Antonio Calanna, il chitarrista non era Marcos Rodriguez… Informarsi un po’ prima di scrivere costa troppo?

    Reply

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