Stormwarning – Recensione: Stormwarning

Quello degli Stormwarning è un progetto nato per portare alla ribalta un nuovo e giovane talento sudamericano scoperto da Frontiers: Santiago Ramonda proviene infatti da un piccolo villaggio dell’Argentina e comincia a fare musica solamente nel 2007, guadagnando progressivamente consensi su Youtube grazie alla sua interpretazione di “Prelude/Endlessly” di Joe Lynn Turner. Introdotto a Frontiers da Stuart Smith (Heaven & Earth) e successivamente affiancato dai più esperti Marcelo Gelbcke (chitarra, basso e tastiere), Felipe Souzza (batteria) e Sergio Mazul (composizione e produzione), con la pubblicazione di “StormwarningRamonda corona dunque il sogno di registrare il suo primo album professionale, nella speranza che questo debutto possa anche rappresentare il primo passo di una carriera per la quale, soprattutto nel caldo e materno ventre di Frontiers, le ulteriori possibilità di collaborazione non tarderanno a manifestarsi. Considerato il contributo di Mazul al songwriting ed alla produzione, non stupisce che quanto offerto da “Stormwarning” non si discosti troppo – più per l’attitudine che non per lo stile vero e proprio – dai suoi Semblant, band che abbiamo avuto l’opportunità di recensire un annetto fa in termini piuttosto positivi (“una sgargiante pianta carnivora dal morso insospettabile”). Se è vero infatti che il disco di Ramonda non offre nulla ma proprio nulla di vagamente assimilabile a Soilwork o Lacuna Coil, che avevamo preso a riferimento per l’altro gruppo di Mazul, anche “Stormwarning” si caratterizza per un rock altrettanto vibrante, grazie alle ritmiche incalzanti delle chitarre (“Neon Skies”) e – soprattutto – all’aggressività espressa da Souzza alle pelli.

Dal punto di vista delle linee vocali, questo disco si porta su lidi più melodici, ma senza che l’impalcatura strumentale di tipo hard’n’heavy ne esca completamente sopraffatta: al contrario, gli assoli rimangono ragionevolmente lunghi e consistenti e ben si sposano con ritornelli che, già a partire dalla prima traccia (“Eye Of The Storm”) attingono anche alla tradizione più classica dell’heavy metal. Nonostante la giovane età, il cantante argentino dimostra già un’invidiabile flessibilità, che lo porta ad esprimersi con sicurezza sia sui registri più altri e tipicamente heavy che su altri più bassi e graffianti (“Satellite Falling”), un’abilità che permette anche al resto del trio di abbracciare stili ed atmosfere differenti. Supportati da cori efficaci, si passa così con naturalezza dall’heavy di cui sopra all’hard rock a stelle e strisce (“Way Of The Warrior”) al classic anni ottanta (“Sweet True Lies”), passando per un AOR di stampo più dolce e melodico, nel quale l’intervento delle tastiere si fa più presente/ingombrante (“Lovers In The Dark”) e la struttura dei brani si regala un’impostazione più indulgente, notturna e rilassata. Una eterogeneità di battito e respiro che certamente si propone di presentare il possibile spettro d’impiego di questa ugola argentina, ma che nulla toglie in termini di godibilità quando ogni brano è un atto perfettamente compiuto ed eseguito con evidente passione. Ad ulteriore testimonianza della serietà e dell’ambizione con le quali il lavoro è stato assemblato, va inoltre sottolineata l’assenza di tracce facili o di (troppo) immediata presa: se si escludono un paio di oneste ballad (“Question Of Time” e “Soldiers Of Love”), che naturalmente costituiscono un terreno di caccia ideale per la bella voce di Ramonda, il resto della scaletta offre brani di durata sempre consistente e meritevole di un’attenzione prolungata.

Qui niente è mai troppo facile né scontato e, se anche l’assenza di un paio di hit mordi e fuggi potrebbe far storcere il naso ad alcuni, questa scelta fa indubbiamente spessore e colloca l’album in uno spazio di prospettiva più ampia, nel quale si rinuncia a qualcosa in termini di immediatezza a favore di una ricerca stilistica faticosa ma orientata ad un brillante futuro. Considerata la varietà offerta da “Stormwarning” ed i suoi rispettabili valori produttivi, si può dire che la qualità di questo disco presenti una stupefacente proporzionalità inversa tra il numero dei musicisti coinvolti – solo tre – ed il risultato finale, che per resa impatto e consistenza non ha davvero nulla da invidiare a produzioni più partecipate e blasonate. Se poi aggiungiamo che questo album incarna anche l’emozione del debutto e del sogno discografico realizzato, come dichiarato dallo stesso Ramonda, il giudizio non può che essere positivo. “Stormwarning” non fa gridare al miracolo, ma possiede tutte le qualità per spalancare la strada ad un successore che possegga anche questa rara capacità.

Etichetta: Frontiers Music

Anno: 2023

Tracklist: 01. Eye Of The Storm 02. Satellite Falling 03. Sweet True Lies 04. Question Of Time 05. Neon Skies 06. Way Of The Warrior 07. Soldiers Of Love 08. Lovers In The Dark 09. Horizon Chase 10. Last Trip To Eden 11. Call Of The Wild
Sito Web: facebook.com/stormwarningmusic

Marco Soprani

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Folgorato in tenera età dalle note ruvide di Rock'n'Roll dei Motorhead (1987), Marco ama fare & imparare: batterista/compositore di incompresa grandezza ed efficace comunicatore, ha venduto case, lavorato in un sindacato, scritto dialoghi per una skill di cucina e preso una laurea. Sfuggente ed allo stesso tempo bisognoso di attenzioni come certi gatti, è un romagnolo-aspirante-scandinavo appassionato di storytelling, efficienza ed interfacce, assai determinato a non decidere mai - nemmeno se privato delle sue collezioni di videogiochi e cuffie HiFi - cosa farà da grande.

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