Stone Temple Pilots – Recensione: Perdida

Sono difficili da trovare gli album che parlano senza filtri al cuore, in cui i musicisti decidono di mettersi in gioco rendendo accessibile la loro vulnerabilità: “Perdida” è uno di questi. Un’opera intrisa di intimismo, in cui gli Stone Temple Pilots decidono di sedersi, raccontare, riflettere, mettendo in primo piano il calore degli arrangiamenti acustici e l’interpretazione partecipe e avvolgente di Jeff Gutt. Dopo il convincente esordio sull’album eponimo del 2018, il cantante si libera definitivamente dell’ingombrante eredità di quel fuoriclasse che è stato Scott Weiland, per dar voce ad una band che oggi muta forma e direzione. Sembra suggerirlo anche la title track, che si apre con “Thank you for the memories I’ll carry / But time is said to move along” e si chiude con “I’ll meet you in the sky / Where the winds turn into breeze”.

Che qualcosa di magico stesse per arrivare si era capito dalle prime tre tracce, disponibili già da un po’ di tempo e capaci di emozionare con rara intensità. Profumo del Sud degli States nell’opener “Fare Thee Well”, grande respiro in “Three Wishes”, malinconia in “Perdida”: un trittico che lascia senza fiato. Il resto dell’album procede sulla stessa falsariga, la musica composta dai fratelli DeLeo tranquilla e vibrante al tempo stesso, come la brezza evocata nei versi sopracitati, con leggerezza eppure non per questo meno efficace. La preziosa coda strumentale di “You Found Yourself While Losing Your Heart” e le lucenti note di pianoforte che introducono “Sunburst” sono splendidi frammenti in una trama che merita di essere vissuta nella sua interezza in prima persona per poter essere assaporata nella maniera migliore.

In tanti storceranno il naso perché mancano le chitarre elettriche o la superficie non è abbastanza chiaramente rock, ma a chi saprà abbandonarsi all’ascolto “Perdida” si rivelerà per quello che è: un album sincero come pochi, una sorta di percorso catartico per una band che dimostra di saper tradurre con delicatezza in musica la sensazione di perdita che tutti, in un modo o nell’altro, abbiamo vissuto. Indicando al tempo stesso, nei non infrequenti passaggi più ariosi che si amplificano nella chiusura, che una volta passato il dolore si può tornare a respirare una boccata di aria fresca.

Etichetta: Rhino

Anno: 2020

Tracklist: 01. Fare Thee Well 02. Three Wishes 03. Perdida 04. I Didn’t Know The Time 05. Years 06. She’s My Queen 07. Miles Away 08. You Found Yourself While Losing Your Heart 09. I Once Sat At Your Table 10. Sunburst
Sito Web: https://stonetemplepilots.com/

giovanni.barbo

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Appassionato di cinema americano indipendente e narrativa americana postmoderna, tra un film dei fratelli Coen e un libro di D.F.Wallace ama perdersi nelle melodie zuccherose di AOR, pomp rock, WestCoast e dintorni. Con qualche gustosa divagazione.

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