Stefano Cerati – Recensione: Black Mass – La Storia dell’Occult Rock

Stefano Cerati è un giornalista e scrittore milanese, attivo nel campo del rock da quasi trent’anni. Ha scritto per numerosi periodici rock e metal e dal 2009 è editore della rivista Rock Hard. Per Tsunami Edizioni ha scritto per la serie “I 100 Migliori Dischi” i volumi sulla NWOBHM, sul thrash, sul death e sul doom. È inoltre autore dell’acclamato saggio “Heavy Metal – 50 anni di musica dura”. Parliamo quindi di un vero appassionato e competente amante della musica a trecentosessanta gradi, che ora ci vuole portare in una dimensione parallela e misteriosa, grazie alla sua nuova opera “Black Mass – La storia dell’occult rock”.

Come viene saggiamente elencato nella presentazione del libro, “L’essere umano ha sempre saputo che c’è un mondo “oltre” a quello che noi vediamo e percepiamo con i nostri cinque sensi. Di là ci aspettano forze nascoste, spiriti, demoni e forse le risposte ai nostri desideri. Ecco perché la musica diventa un perfetto conduttore oltre le porte della percezione e cerca, attraverso magici rituali, antiche formule e parole dimenticate da tempo, di evocare poteri nascosti. L’occult rock crea l’atmosfera per l’esecuzione di questi rituali, ed è fortemente legato a una moltitudine di pseudo scienze come l’alchimia, la cabala, la necromanzia, la divinazione, la magia o l’occultismo. Sulla scorta di nuove dottrine – dalla teosofia tantrica di Madame Blavatsky, al Thelema di Aleister Crowley, alla Wicca, alla Process Church, fino alla Church of Satan o altri temibili culti come il Luciferian Misanthropic Order – vengono messe in gioco forze nascoste ed evocati demoni, streghe e morti che possano aiutarci a vivere meglio la vita “da questa parte”.

Il miglior occult rock è la musica che facilita il passaggio tra queste dimensioni, quella fisica e terreste e quella spirituale e celeste, e prepara l’essere umano a migliorare la conoscenza di sé. Un grande viaggio attraverso ciò che è e ciò che potrebbe essere.”

Ho deciso di citare quanto sopra per far comprendere a chi legge l’approccio “tridimensionale” di Stefano Cerati, che inserisce il contesto musicale in un panorama più profondo, che va a toccare elementi storici e sociali. Questo libro non è un freddo saggio, bensì una avventurosa narrazione che parte dagli anni cinquanta ed arriva fino ad oggi. Da Elvis ed i Beatles, passando attraverso capostipiti acclamati come Black Sabbath e Led Zeppelin, fino a nomi cult come Coven e Jacula, partiamo verso un viaggio artistico/geografico che tocca il dark sound inglese a cavallo tra la fine degli anni sessanta e l’inizio dei settanta, il panorama europeo dello stesso periodo e degli anni ottanta ed il suo corrispettivo americano, il caso speciale della saga di Imaginos dei Blue Öyster Cult e la decadenza degli anni novanta, per poi arrivare al rinascimento del nuovo millennio ed al fiorire di nuove sacerdotesse dell’occult rock, tendenza sempre più presente negli ultimi anni. Cerati concede il meritato spazio anche al panorama italiano, che non ha nulla da invidiare agli altri.

Nelle trecento e cinquanta pagine di “Black Mass – La storia dell’occult rock” non vengono riportate recensioni vere e proprie dei dischi più rilevanti ma il tutto è inserito in un contesto più fluido e narrativo, con fotografie esplicative e riferimenti a molte band quasi sconosciute ma ugualmente di grande spessore artistico e degne di essere riscoperte. Sta in questa grande “profondità” la vera anima dell’opera, unita all’eccellente idea di far parlare direttamente i protagonisti di queste storie, attraverso molteplici interviste che donano una marcia in più per un libro che mi sento di consigliare al cento per cento a tutti gli amanti della musica con la M maiuscola.

Etichetta: Tsunami Edizioni

Anno: 2022


Sito Web: http://www.tsunamiedizioni.com/index.php?page=shop.product_details&flypage=flypage.tpl&product_id=191&category_id=2&option=com_virtuemart&Itemid=38&vmcchk=1&Itemid=38

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