Recensione: Noise Floor

Passano gli anni, cambiano gli interpreti ma gli Spock’s Beard non accennano a rallentare la propria forza produttiva dandoci in pasto il nuovo “Noise Floor”, album numero tredici (se escludiamo la raccolta “The First Twenty Years”) per la cronaca.

Torna Nick D’Virgilio alla batteria (anche se non si segnala un suo rientro in formazione in pianta stabile) ma Ted Leonard rimane al microfono ed interpreta sempre bene i pezzi composti nella tradizione della prog rock band americana; i ritmi e la pomposità sono alla base dell’opener “To Breathe Another Day” che vede un bel duello tra Alan Morse e Ryo Okumoto a centro pezzo.

Le composizioni sono in generale più snelle e di breve durata rispetto al passato e per quanto mi riguarda si segnalano anche per un leggero calo qualitativo rispetto al passato (anche recente dato che “The Oblivion Particle” ci sembra fatto di tutt’altra pasta); “Box Of Spiders” è uno strumentale che comunque dimostra, se ancor mai ce ne fosse necessità, la preparazione dei musicisti coinvolti in questa band (senza dimenticare chi li ha preceduti) e segue a ruota una “One So Wise” dalla strofa ottimamente congegnata.

Chiudono con la power ballad che evolve in un hard prog tra i più convincenti dell’intero album, quella “Beginnings” con Leonard e la porzione solista sugli scudi; è lo stesso cantante che ha dichiarato come in questa sessione di songwriting i californiani siano voluti tornare ad una forma canzone più classica, immediata e melodica, per cercare di colpire l’ascoltatore con quest’arma piuttosto che con mere esibizioni di tecnica strumentale.

Non fatevi sfuggire la special edition contenente l’EP “Cutting Room Floor” composto da quattro pezzi tra i quali segnaliamo “Days We’ll Remember” semplice e ben interpretata da Leonard (che dovrebbe dimostrare lo stesso pathos anche in sede live) e lo strumentale “Armageddon Nervous”, da applausi.

Alberto Capettini

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Fan di rock pesante non esattamente di primo pelo, segue la scena sotto mentite spoglie (in realtà è un supereroe del sales department) dal lontano 1987; la quotidianità familiare e l’enogastronomia lo distraggono dalla sua dedizione quasi maniacale alla materia metal (dall’AOR al death). È uno dei “vecchi zii” della redazione ma l’entusiasmo rimane assolutamente immutato.

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