Speciale Europe – I 10 migliori brani da rivalutare (1983-1991)

L’ultima parte del tour promozionale del loro ultimo album volge ormai al termine. Fra poche ore gli Europe si esibiranno a Ginevra insieme agli Scorpions e poi tutti a casa, ci rivediamo forse l’anno prossimo. Nella loro lunga carriera, per quanto segnata da una lunga pausa, Joey Tempest e compagni hanno pubblicato hit di fama  mondiale che fanno ormai parte di un repertorio noto a livello universale e di cui è inutile citare i titoli. Allo stesso tempo però, la band ha realizzato un’altra serie di brani, forse più numerosi dal punto di vista numerico, che meriterebbero la stessa attenzione di una “Rock The Night” o una “Carrie” e che il grande pubblico o non conosce o sembra avere dimenticato. Ci siamo quindi voluti sbizzarrire ipotizzando una top ten di brani appartenenti alla prima fase della carriera degli Europe (quella che si conclude con i primi anni ’90) che meriterebbero un’attenzione molto maggiore rispetto a quella attuale. Alcuni di essi, come “Seven Doors Hotel” o “Stormwind”, hanno fatto parte delle setlist del gruppo per diverso tempo, altri li abbiamo sentiti solo su disco, ma chissà che un domani…

Seven Doors Hotel

Europe - EuropePreceduta da un intro ancestrale e dalle delicate note del pianoforte, “Seven Doors Hotel” è esemplare nel suo accostare il lato più melodico della band a quello più aggressivo, caratterizzato dal riffing di John Norum. Scelta azzeccata come unico singolo dell’omonimo debutto, ancora oggi è in grado di affascinare con un sound decisamente ancorato negli anni Settanta ma già contaminato da quelle suggestioni che diventeranno a breve preponderanti. A livello di mood, si naviga in territori tetri ed oscuri, e non è un caso visto che l’ispirazione arriva dall’horror di Lucio Fulci “…E tu vivrai nel terrore! L’aldilà!“. Ne esiste anche una versione del 1985 come b-side del singolo “Rock The Night“, in cui le tastiere di Mic Michaeli finiscono però per per coprire la patina tenebrosa che rende più intrigante l’originale.
(Giovanni Barbo)

 

Children Of This Time

Diretta e arrembante, “Children Of This Time” più di altri brani mostra la pesante influenza sulla band svedese – e in particolare su John Norum – dei Thin Lizzy. Un’influenza destinata ad essere accantonata nel periodo di maggior successo commerciale e ripresa dalla reunion ad oggi. Fa un certo effetto, quindi, riascoltare oggi il riffing di un brano forse penalizzato dalla ruvida produzione della band, ma ancora in grado di colpire con la sua sostanza e la sua compattezza.
(Giovanni Barbo)

 

Stormwind

Europe - Wings Of TomorrowL’avvio di “Wings Of Tomorrow” è affidato alla rocciosa “Stormwind“; il sound è più pulito dell’esordio, la potenza risalta in maniera diversa rispetto al più ruvido approccio mostrato in precedenza, e ancor di più risalta la splendida voce di Joey Tempest, che crea un meraviglioso effetto di chiaroscuro con la chitarra di John Norum. Si tratta del terzo singolo estratto dall’album, ma la sua posizione in scaletta e perfezione a livello compositivo ne fanno uno dei brani-simbolo del lavoro, a sua volta fondamentale per capire da dove vengono e dove stanno andando gli Europe.
(Giovanni Barbo)

 

Dreamer

Liquida e delicata ballad, “Dreamer” è vetrina perfetta per le doti di Tempest, che ha un’interpretazione sognante proprio come nel titolo. Alla sua voce fanno da contrappunto le note del pianoforte, che lui stesso suona, per una combinazione che anticipa seppur in maniera decisamente più sobria il megahit “Carrie“. “Dreamer” è una canzone che è simbolo della capacità di Tempest di scrivere melodie immediate e della disarmante semplicità con cui le trasforma in emozione.
(Giovanni Barbo)

 

Danger On The Track

Europe - The Final CountdownDopo “Carrie”, uno dei passaggi più noti di “The Final Countdown”, nonché una delle ballad più note di tutto il decennio, ci vuole proprio una piccola botta di adrenalina. Questo compito viene svolto in modo egregio dalla successiva “Danger On The Track”, mid tempo veloce che a sua volta fa da apripista alla ancora più grintosa “Ninja”. Il brano racconta le peripezie di un uomo che deve intraprendere la strada di casa per raggiungere quella che deve diventare sua moglie, ma che lungo la strada, appunto, trova il pericolo sotto forma di persone straniere o comunque estranee. Il lieto fine è dietro l’angolo ma rimane un’ipotesi, ad ogni modo l’assolo di chitarra, nella sua brevità, è da manuale.
(Anna Minguzzi)

 

Time Has Come

Time Has Come” è l’altro episodio lento nella tracklist di “The Final Countdown”. Messa in secondo piano da altre hit, questa ballad si caratterizza per avere un testo estremamente scarno, che si presta a moltissime interpretazioni. In sintesi si tratta comunque di un messaggio di speranza, un invoto alla preghiera per chi sta soffrendo in modi diversi, nel corpo e nello spirito, e per chi ha compiuto o sta compiendo lunghi tragitti e desidera raggiungere la propria meta, non importa se materiale o spirituale. Il finale sfumato rende ancora meglio l’idea di un qualcosa di non finito, di lasciato in sospeso, che però inneggia alla speranza.
(Anna Minguzzi)

 

Coast To Coast

Europe - Out of This WorldCi troviamo nel 1988 e sono passati appena due anni dall’uscita di “The Final Countdown”, album che ha proiettato gli Europe nelle classifiche di tutto il mondo e quindi con l’uscita di questo “Out Of This World” l’aspettativa è molto alta per la band capitanata da Joey Tempest. Un album che non è affatto la fotocopia del precedente e ci mostra un nuovo lato del gruppo caratterizzato da un sound più maturo e ricercato. Uno dei brani da segnalare è che abbraccia il nuovo corso della formazione svedese è sicuramente “Coast To Coast”, una ballata raffinata dai suoni ariosi caratterizzata da un lavoro di chitarra di Kee Marcello mai troppo aggressivo, ma che da comunque vigore al pezzo, sorretto da una prestazione vocale di Tempest sopra le righe. Una gemma da riscoprire.
(Eva Cociani)

 

Lights And Shadows

Lights And Shadows” è uno dei brani più originali e atipici di “Out Of This World” dove troviamo un uso molto particolare delle tastiere a cura di Mic Michaeli che danno risalto ad un pezzo sostenuto nei toni e dalla buona propensione melodica, costruito molto bene armonicamente e negli arrangiamenti senza alcuna sbavatura. Una composizione particolare e vincente sotto tutti i punti di vista in cui Marcello da anche sfoggio del suo talento e sigilla a fuoco uno dei pezzi migliori del disco.
(Eva Cociani)

 

Prisoners In Paradise

Europe - Prisoner in ParadiseUn po’ “Let It Be”, un po’ ballatona bonjoviana, “Prisoners In Paradise” è una scelta perlomeno inusuale come title track del quinto album degli Europe. Il songwriting vede, questa volta, Tempest affiancato volta per volta dai vari Michaeli e Marcello insieme a numerosi interventi esterni. Il brano, seppur non originalissimo nella sua forma, è sicuramente super efficace. Una ballatona sognante, ad opera del solo frontman, che tra toni un po’ nostalgici e un po’ “paradisiaci”. Tra le cose migliori degli Europe senza dubbio.
(Tommaso Dainese)

 

Halfway To Heaven

Super arena rock. “Halfway To Heaven” è il classico brano da stadio: grande riffone-ruffiano, sorrisi smaglianti e un super coro che più forte di così non si può. Il brano rappresenta alla perfezione la natura dell’album in cui è contenuto: un buon distillato di clichè del genere e del periodo, ma non per questo di bassa qualità. Tutti i brani tengono alto il vessilo degli Europe e “Halfway To Heaven” non è da meno, valorizzato dal lavoro di Jim Vallance che scrive il brano insieme a Tempest. Pregiato il breve assolo di Kee Marcello.
(Tommaso Dainese)

E infine la playlist con i 10 brani degli Europe

1 Comment Unisciti alla conversazione →


  1. Giulio B

    Nato musicalmente con “The Final Countdown “mi inserisco in questa ipotetica “Top Ten”.
    Se per i primi due album sono in accordo in merito alle canzoni da “rispolverare”, andando a parlare del capolavoro pubblicato nel 1987 da Joey Tempest & Co. devo dire che c’è l ‘imbarazzo su potenziali canzoni da “top ten”: alle già menzionate “Ninja” e “Danger on the Track”, aggiungerei pure “Heart Of Stone” e “Love Chaser”! Praticamente l intero album!
    Su “Out of This World”, io adoro “Just The Beggining”, dalla struttura semplice ma potente, e, infine, su “Prisoners In Paradise” io selezionerei “Talk To Me” !

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