“Skyblazer” è il nome del progetto voluto da Johannes Frykholm (Symphonity, Palantír), polistrumentista e baritono svedese desideroso di affiancare sotto i riflettori del power metal alcuni dei propri beniamini, quali Dragonforce, Power Quest, Freedom Call e Sonata Arctica. Avvalendosi della collaborazione di una decina di altri artisti, coinvolti principalmente allo scopo di contribuire alle parti cantate ed a quelle di chitarra, Frykholm ha dunque confezionato un ideale seguito dell’EP pubblicato nel 2021, quel “Time For Deliverance” che aveva suscitato interesse tanto tra gli appassionati sui forum che presso la stampa del settore. Introdotto dalla breve narrazione di “Prologue”, “Infinity’s Wings” si presenta innanzitutto orfano di un batterista: i suoni delle percussioni sono evidentemente meccanici ed artificiosi, e – benchè la scelta sia purtroppo praticata con una certa frequenza nell’ambito dei progetti meno ambiziosi – il pericolo di perdere un briciolo di metallica e sudata credibilità è tangibile. Fatta questa premessa, il disco si caratterizza per una produzione piuttosto basica che affianca il cantato melodico di Frykholm – in posizione preminente – a parti di tastiera e chitarra piuttosto leggere e gioiose, ricordando in effetti – e con le dovute proporzioni – alcune delle cose che i Sonata Arctica hanno recentemente riproposto anche in versione acustica. Se sulla produzione si potrebbe chiudere un occhio, se almeno il materiale possedesse qualità intrinseche degne di una qualche nota, va purtroppo evidenziato come le canzoni di “Infinity’s Wings” siano in realtà piuttosto anonime, certamente mortificate dalla pochezza dei mezzi a disposizione ma anche esse stesse responsabili di uno sviluppo piatto e prevedibile. Non solo tutto si svolge sui binari che appartengono alle copie delle copie, ma anche la performance dello stesso baritono nordico non appare in grado di suscitare convinti entusiasmi: al contrario, vi sono passaggi (“Eyes Of Serenity”, “Turning Time” e la pretenziosa “Eternalize The Dream”) nei quali lo stesso Frykholm non appare del tutto in controllo, aggiungendo un ulteriore elemento di approssimazione ad un disco che, a conti fatti, assomiglia più ad un demo pulito che non ad una release con tutti i crismi e le cure del caso. Le composizioni stesse sono virtualmente indistinguibili l’una dall’altra, intestardite come sono su basi veloci, riff melodici e ritmiche di chitarra che sembrano prese pari pari dai campionamenti offerti dalle prime versioni di Magix Music Maker. Questo per dire come, accantonando per un istante la scarsità dei mezzi, a questo disco sembrano mancare soprattutto la personalità, le idee, la concentrazione e la voglia di crearsi un percorso che sia unico, personale e criticabile con un briciolo di passione.
In “Infinity’s Wings” non tutto è però da buttare: i cori ad esempio suonano più compatti e convincenti del resto (“One Million Ways”), alcuni assoli di tastiera sono apprezzabili ed anche i suoni, per quanto non amalgamati al punto da ricordare le vibrazioni proprie di un’esecuzione dal vivo, godono di una pulizia formale (“Across The Heavens”) che rende l’ascolto almeno non affaticante. Infine, una menzione speciale va all’etichetta romana Elevate Records, il cui sito www.elevate2records.com/elevate-releases propone – oltre al lavoro degli Skyblazer – un mix eclettico di nuove uscite e riedizioni che vale la pena tenere in considerazione in occasione del prossimo giretto in Rete. Alla fine di questi tre quarti d’ora, che purtroppo nulla aggiungono all’andamento di una giornata, l’unico sollievo in capo al recensore è la consapevolezza che non sta a lui trovare un senso a quello che gli viene proposto di ascoltare: pochi sono infatti gli elementi a disposizione per comprendere appeno la natura di perché che possono avere radici artistiche, personali o accartocciate negli involucri dell’ambizione, dell’emulazione o della semplice noia. Alla fine della fiera quello che conta, però, è il risultato ed il tipo di emozione che esso è potenzialmente in grado di offrire alla platea degli appassionati: da questo punto di vista riesce davvero difficile attribuire a “Infinity’s Wings” delle qualità che gli permettano di spiccare, elevarsi e conquistare un posto al sole, pur senza lasciarsi condizionare dalle traballanti fortune che questi one man project senza contraddittorio spesso riscuotono. Nonostante l’apparente convinzione del suo principale artefice, questo disco rivela pecche così diffuse e lacune così evidenti che – se non altro – si ripara dal rischio che ne venga evidenziata qualcuna in particolare, ad ingiusto discapito delle altre.

Etichetta: Elevate Records Anno: 2023 Tracklist: 01. Prologue 02. Shine Forth! 03. Eyes of Serenity 04. Across the Heavens 05. Turning Time 06. Under the Blazing Sky 07. One Million Ways 08. Infinity’s Wings 09. Eternalize the Dream 10. Skyblazer (Bonus Track) Sito Web: facebook.com/skyblazingpower |