Impeccabili, super rodati, gli Skunk Anansie sono saliti sul palco uno alla volta con il sorriso fra i baffi di chi sa benissimo che sta per lanciare una sferzata di energia atomica sul suo pubblico. Due ore di concerto per dimenticare tutto, sentirci uniti e connessi anche con chi non è presente.
Skin affronta il palco e tutti i temi caldi del momento, soprattutto quello dei diritti degli esseri umani, con la grinta immensa che solo lei sa mettere ma anche con la dolcezza di una donna, moglie e madre, che conosce l’importanza e la responsabilità di sensibilizzare chi la ascolta in nome della difesa del sacro diritto di esistere con dignità e decidere per noi stessi e per le nostre vite.
Mai una nota fuori posto, mai un’indecisione, la sua voce è una lama tagliente che spazia a qualsiasi altezza senza mai perdere potenza o far intravedere un possibile momento di dubbio.