Il 29 giugno lo Sherwood Festival punta su un tris di gruppi che ha avuto il maggior successo a cavallo tra gli anni ’90 e gli inizi del 2000, epoca d’oro per i gruppi punk, che ha visto l’esplosione maggiore a livello mediatico.
I primi ad esibirsi sono i Los Fastidios, gli unici nella giornata a rappresentare l’Italia. Salgono sul palco, inizialmente senza suonare, solo con un telo con scritto “FREE CAROLA”, chiarendo subito il loro intento: far divertire con la loro musica, ma anche far riflettere tramite la loro denuncia senza fronzoli. Nella loro breve esibizione, durata mezz’ora, la band ha approfittato per promuovere la loro ultima uscita discografica “Joy Joy Joy”, dedicandole la maggior parte delle canzoni della scaletta.
Non si sono scordati, però di suonare alcune vecchie glorie come “Birra oi! E Divertimento” (dal loro album d’esordio), “Antifa Hooligans” e “Guarda Avanti” (ri-registrata nell’ultima fatica) ed altri pezzi dei dischi della loro discografia più recente. Ad arricchire ulteriormente la performance dei Los Fastidios è stata la voce di Elisa Dixan, compagna del cantante Enrico, che ha duettato con lui nelle canzoni “Radio Babylon” e “A Message Pour Toi”.
Scaletta Los Fastidios
1 – Intro
2 – Get The Ball Rolling
3 – Guarda Avanti 2.0
4 – 3 Tone
5 – Radio Babylon (feat. Elisa Dixan)
6 – A Message Pour Toi (feat Elisa Dixan)
7 – Birra oi! E Divertimento
8 – Antifa Hooligans
9 – I Have a Dream
Dopo una breve pausa, sale sul palco la band che si discosta di più dalle altre messe nel cartellone della giornata, gli Zebrahead. A differenza delle altre due band presenti nella giornata, loro non trattano di politica nelle loro canzoni (se non in rari casi), perché il loro scopo principale è quello di far divertire il pubblico. E per farlo, fanno anche l’audace scelta di non eseguire il singolo “Playmate of The Year”, canzone, che per un breve periodo, li fece conoscere al mondo intero nel 2000 (d’aiuto furono anche le conigliette di Playboy presenti nel video…). Il pubblico però non ha avuto niente di cui lamentarsi, perché non sono mancati altri singoli degni di nota (“Rescue Me”, “Call Your Friends”, “Hello Tomorrow”, “Anthem”), ma anche alcune delle canzoni più potenti della loro discografia (“Save your Breath”, “When Both Sides Suck”, “We’re All Winner”, “Who Brings a Knife to a Gunfight” e “Falling Apart”), più qualche inedito dal loro ultimo disco “Brain Inveders” che è stato ben accolto da fan e critica. Gli Zebrahead hanno inoltre intrattenuto il pubblico alternando momenti di pogo e circle-pit, a momenti più scanzonati, dove hanno cantato in italiano la canzoncina “Bevo, Bevo”. In questa band festaiola, neppure il loro staff ha saputo resistere dal partecipare alla festa: alcuni di loro, travestiti da alieni, hanno letteralmente navigato sugli spettatori con un canotto gonfiabile, oltre ad aver dato vita a siparietti alcolici. Come eterni teenager, gli Zebrahead hanno aperto le danze agli Ska-p nel migliore dei modi, grazie alla loro linea di pensiero, che si può riassumere in questa loro frase: “WE WANNA PARTY PARTY”.
Scaletta Zebrahead
1 – Rescue Me
2 – Call Your Friends
3 – Drink Drink
4 – Save Your Breath
5 – Mike Dexter Is a God, Mike Dexter Is a Role Model, Mike Dexter Is an Asshole
6 – When Both Sides Suck, We’re All Winners
7 – Hello Tomorrow
8 – All My Friends Are Nobodies
9 – Who Brings a Knife to a Gunfight?
10 – Falling Apart
11 – Anthem
Il pubblico si è ormai riscaldato e poco dopo le 22.00, ecco arrivare il turno degli Ska-p. L’area dello Sheerwood Festival è totalmente colma di gente e la band spagnola, non appena ha cominciato a suonare, ha tenuto in movimento costante il pubblico, che non ha accennato a fermarsi fino alla fine. D’altronde, il loro genere è sinonimo di movimento ed ogni spettatore ha potuto manifestare la propria energia ballando o pogando a ritmo di ska, non curandosi del caldo estivo. Come era plausibile, data l’importanza che avevano gli Ska-p nella giornata, è stato l’unico gruppo che ha avuto dalla sua parte la folla di gente accorsa a Padova, perché sono stati davvero pochi i momenti in cui il pubblico non ha cantato a squarciagola la raffica di canzoni che la band spagnola ha suonato dal vivo. La band ha contornato la propria musica con siparietti di Eloi Yebra, che lo vedevano interpretare diverse personalità: tra tutte spiccavano Salvini, Il Re di Spagna e i preti del Vaticano. Gli Ska-p, da sempre, infatti fanno politica a modo loro: attraverso le note. Fanno riflettere sui temi d’attualità più disparati, come la guerra, il razzismo, la lotta al capitalismo e chi più ne ha più ne metta. La band, nell’arco dell’esibizione, ha tirato fuori dal cilindro solo una manciata di pezzi dall’ultimo album “Game Over”, dedicando il resto della scaletta alle canzoni più datate ed ai classici, accontentando la maggior parte del pubblico che non vedeva l’ora di sentire “Cannabis” , “Nino Soldado”, “El Vals del Ombrero” e tante altre. È stata un’ora e mezza, carica di adrenalina ed allegria generale, ma allo stesso tempo PulPul e soci non si dimenticano di dare lezioni qua e là con i loro testi, condivisibili o meno. Dopo la tempesta, ecco la quiete, creando un’atmosfera quasi surreale dopo tutto il casino che c’è stato fino a qualche istante. Tuttavia i fan non sono tristi per la fine del concerto, perché hanno una certezza: gli Ska-p torneranno presto in Italia a calcare il palco del Bay Fest ad agosto. Per il momento quindi, questo è un arrivederci!
Scaletta Ska-p
1 – Poder Pal Pueblo (corta)
2 – La Estampida
3 – Gato Lopez
4 – Mestizaje
5 – Jaque Al Rey
6 – Solamente Por Pensar
7 – Verguenza
8 – Cannabis
9 – Crimen Sollicitattionis
10 – Mis Colegas
11 – Nino Soldado
12 – Tio Sam
13 – El Olvidado
14 – Derecho De Admision
15 – Colores
16 – Kasposos
17 – Romero El Madero
18 – A la Mierda
19 – El Vals Del Ombrero