“Carnival Days” è il ritorno discografico della giovane band degli Shiraz Lane, formazione finlandese che ha ricevuto ampio riscontro in patria con l’album di debutto “For Crying Out Loud” e che piano piano si sta conquistando un ampio seguito anche fuori dai patri confini. Il five-piece non ha mai fatto mistero di avere tra le sue influenze band come Aerosmith e Guns N’ Roses, ma è anche innegabile che si riscontrano somiglianze con le sonorità proposte dai “colleghi” della scena scandinava come Eclipse e Crashdiet e in più la band di Vantaa in alcuni episodi si inoltra anche in territori più melodici e vicini al pop che comunque non stonano affatto nella dinamica dei pezzi.
L’album si apre con la titletrack e rimaniamo un po’ spiazzati trovando il sassofono in primo piano in un brano dal forte incedere cabarettistico supportato da un blues vigoroso e ruspante e da un ritornello molto catchy ed efficace, invece con la successiva “The Crown” ci avviciniamo di più alle sonorità legate ad una band come gli Skid Row grazie anche alla voce squillante del bravo Hannes Kett. “Harder To Breathe” ricorda i migliori H.E.A.T, mentre “Tidal Wave” è orecchiabile e scanzonata al punto giusto, micidiale sicuramente in sede live. Con “Gotta Be Real” si rallenta un po’ a favore di un brano che riesce comunque a tenere alta la tensione emotiva a cui segue “People Like Us” dal ritmo incalzante, una traccia ricca di energia e che trascina nel ritornello davvero ben congeniato.
Altre belle bordate di puro rock and roll orecchiabile e vivace sono la mid-tempo “War Of Mine” e “Shot Of Life” incalzante ed incisiva al punto giusto, seguita dall’altrettanto accattivante ballata “Hope” che ci porta in chiusura alla lunga e variegata “Reincarnation”. Sicuramente gli Shiraz Lane non sono particolarmente originali o innovativi, ma il loro mestiere lo sanno fare bene convincendo sia nei momenti più elettrici che in quelli melodici e non è una cosa da poco.