Recensione: Science Of Annihilation

Dopo un capolavoro di dimensioni colossali come “Hell Destroyer” le aspettative relative al nuovo platter dei Cage erano davvero tante e possiamo dire che la band statunitense non ha tradito i propri fan, continuando il discorso iniziato con il precedente album.

In “Science Of Annihilation” troviamo ancora un ottimo, robusto e potentissimo heavy metal in linea con quanto ascoltato nel classico dei classici del power speed, ossia “Painkiller” dei maestri Judas Priest. In più, in questa nuova opera notiamo come i Cage abbiano decisamente pestato sull’acceleratore, proponendo molti più brani veloci e devastanti, ai limiti del thrash; se aggiungiamo l’ottima prova al microfono di un singer come Sean Peck possiamo renderci conto di come queste nuove song siano “dinamite pura”! Detto questo aggiungiamo che comunque complessivamente, per quanto il nuovo CD sia davvero eccellente, non si raggiungono i livelli del mostruoso predecessore ma tanto basta per parlare di una delle migliori release di questo 2009.

A livello concettuale l’approdo al christian metal iniziato con il terzo CD “Hell Destroyer” continua anche in questo lavoro, anche se in modo meno evidente. Infatti l’unico pezzo con riferimenti alla fede cristiana è ‘Power Of A God’, che parla della potenza di Dio.

Dal punto di vista grafico non possiamo che fare ancora una volta i complimenti ai Cage per aver realizzato un’opera con i fiocchi, completa di cover eccelsa e con illustrazioni che vanno a presentare anche a livello iconografico ogni brano del CD. Questo tipo di tecnica fumettistica accomuna i Cage a un gruppo secolare di robusto power metal come gli Iced Earth. Detto riferimento non sembra essere l’unico visto che anche la possente matrice dei brani di “Science Of Annihilation” ricorda molto di quanto hanno espresso negli anni i colleghi statunitensi.

I testi dell’album sono soprattutto legati a storie di science-fiction o storia romanzata; così si varia dalla descrizione eroica del D-Day, ossia l’invasione della Normandia in ‘Operation Overlord’, alle vicende della straga scarlatta di ‘Scarlet Witch’, oppure ancora alla title-track, suite suddivisa in tre parti che si presenta come un mix di fantascienza e horror.

Dal punto di vista musicale tutte le tracce meritano di essere ricordate. Si inizia con la granitica power ‘Planet Crusher’ per proseguire con la cavalcata di ‘Scarlet Witch’.

Più avanti troviamo ‘Power Of God’, ossia un’epicissima track con un enorme coro (reso ancor più maestoso da un inserto di tastiere) e assoli di chitarra incrociati che ricordano molto i primi Halloween. I Cage non mancano, come detto, di premere il piede sull’acceleratore con pezzi al cardiopalma come ‘Speed Kills’ (da sentire in questo caso quanto può diventare acida l’ugola del bravissimo Sean) o sassate come ‘Die Glocke’, che pongono in primo piano l’operato alla batteria del distruttivo ma preciso Norm Leggio. In realtà nell’arco delle tredici tracce del CD tutti gli strumentisti trovano modo di emergere, anche se le due chitarre di Dave Garcia e Anthony Wayne McGinnis sono sempre in primo piano ricordando in questo senso i duelli della coppia Downing/Tipton (da sentire assolutamente in tal senso proprio i funambolici assoli di ‘Die Glocke), così come Sean Peck che al microfono rilascia ancora una prova magistrale ritagliandosi uno spazio nell’olimpo dei migliori singer metal attualmente in circolazione, soprattutto grazie a prove eccelse come il lirismo estremo presente in ‘Spectre Of War’.

Per i true metaller questo CD è assolutamente da recuperare!

Leonardo Cammi

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Bibliotecario appassionato a tutto il metal (e molto altro) con particolare attenzione per l’epic, il classic, il power, il folk, l’hard rock, l’AOR il black sinfonico e tutto il christian metal. Formato come storico medievalista adora la saggistica storica, i classici e la letteratura fantasy. In Metallus dal 2001.

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