Forse non proprio utilissima per gli ascoltatori più generici, un’uscita come questa rimane sicuramente interessante per gli appassionati dell’underground. Il disco è una compilation che raccoglie i vari demo della band ed esce ora per Greyhaze, ma si tratta di fatto di una riedizione dello stesso prodotto, pubblicati da Cogumelo in Brasile alcuni mesi fa.

Quelli di voi che conoscono la band sapranno come il culto dei Sarcofago sia particolarmente sviluppato tra gli amanti dell’estremo ed in effetti la band, fin dagli anni ottanta, ha raccolto molti consensi attorno ad un sound violentissimo e senza compromessi che, soprattutto all’inizio, si componeva di elementi di thrash/death e minimalismo crust-hardcore.

Questi demo rappresentano quindi l’essenza stessa del gruppo all’inizio del percorso artistico, e fotografa quella fase in cui il nome Sarcofago era un must tra i fanatici del tape-trading. Di certo sentiti oggi molti dei brani qui inclusi appaiono piuttosto ingenui e fin troppo essenziali nella struttura, ma se contestualizzate nel periodo di uscita song come “Satanas”, “Nightmare” o la fulminante “Black Vomit” mantengono inalterato tutto il fascino primordiale che da solo giustifica la permanenza del monicker della band tra quelli di ricordare come i padrini dell’estremo.

La qualità delle registrazioni è tutto sommato buona, se pensiamo che si tratta di demo-tape, ma il fatto che più song appaiano poi in versioni diverse rende l’ascolto per intero fin troppo ridondante. Di certo si tratta di un buon lavoro d’archivio, che però solo i fanatici del gruppo avranno interesse ad aggiungere dalla discografia.