Dopo aver attratto l’attenzione con il precedente “Volontà negata” (2011) i prog metaller S91 tornano sulle scene con un album decisamente più maturo da ogni punto di vista e con un sound più preciso dopo la demo e il debutto che ancora ci presentavano un gruppo in cerca di una sua fisionomia precisa, a cavallo fra prog rock, prog metal, rock melodico ed un tocco di speed.
“Behold The Mankind” ci fa intendere che la band di Lucca intende percorrere il terreno del progressive metal non eccessivamente contorto ma al contrario abbordabile anche da chi non mastica usualmente questo genere. Infatti spesso e volentieri ci si imbatte in parti più soft ed altre speed che si distaccano dai canoni del genere. La seconda caratteristica importante da sottolineare è che per questo album è stata scelta la lingua inglese che probabilmente aiuterà i toscani a farsi conoscere con più facilità anche al di fuori dei nostri confini.
Per quanto riguarda i cantanti abbiamo in questo senso la terza novità in quanto troviamo la sola Maria Londino come singer solista e Francesco Romeggini (anche chitarrista) che occupa di effettuare interventi in alcuni momenti.
Il CD inizia nel migliore dei modi con la scatenata prog metal “The Cry Of Life” che pone sugli scudi subito tutto il gruppo, a partire dalla linea ritmica composta da Giacomo Manfredi (basso) e Giacomo Mezzetti (batteria) e soprattutto la chitarra di Romeggini che inanella assaggi di virtuosismo efficaci. Grande sorpresa è scoprire che nel finale le ultime due strofe, sono cantate con energie e trasporto dall’ospite Christian Liljegren, ossia il singer dei Narnia e di molte altre band christian metal e rock.
La scelta è ovvia in quanto anche gli S91 fanno parte del filone christian ed infatti “Behold The Mankind” è un ambizioso concept in cui si rilegge la storia dell’umanità dal punto di vista cristiano.
La tracklist prosegue con “Wandering Souls” in cui il ritmo si rilassa in una song più corale che lascia più spazio alla bella voce di Mari mentre appare in alcuni frangenti un affascinante organo Hammond suonato da Francesco Londino.
Uno degli apici dell’album è il successivo “Slaves And Kings”, pezzo dal tono epico e dalle melodie vagamente orientaleggianti in cui da un lato torna sugli scudi la voce della singer e dall’altro emerge in primo piano il lavoro del basso di Jack.
Lo strumento a quattro corde è ancora protagonista nella successiva prog “The Calling”, brano in cui tutta la ritmica si ritaglia un ruolo da leone ed anche gli interventi di tastiera, opera di Romeggini, sono volti soprattutto a sostenere l’ossatura del brano e l’ottima linea vocale; ottima anche la parte strumentale nel finale e la progressiva accelerazione di ritmo ed energia. In “Blind Revolutions” i ritmi si affievoliscono all’inizio per dar sfogo alla parte più progressive nella seconda parte, dominata dalla chitarra e dagli interventi decisamente potenti della linea ritmica; in questa song le backings vocals di Romeggini si fanno più insistenti e fungono da ottimo contraltare alla voce di Mari.
Toni più cupi e riflessivi in “The Son Of God” e “Sacrificed” anche se come di consueto in questo album i ritmi si alzano nella seconda parte. Nella seconda song citata Francesco svolge quasi il ruolo principale alla voce con un approccio decisivamente aggressivo.
La conclusiva “The Bloody Revelation” è una suite di ottimo livello che certifica la maturazione della band toscana.
Per completare il quadro complessivo aggiungiamo che la produzione, più che riuscita, è opera di Cristiano Bertocchi (Vision Divine, Labyrinth, Wind Rose).
“Behold The Mankind” si pone quindi all’attenzione del pubblico come un affascinante album di progressive metal, accessibile ed in grado di donare numerose chiavi di lettura.
Voto recensore 8 |
Etichetta: Underground Symphony Anno: 2016 Tracklist: 01. The Cry Of Life 02. Wandering Souls 03. Slaves And Kings 04. The Calling 05. Blind Revolutions 06. The Son Of God 07. Sacrificed 08. The Bloody Revelation Sito Web: https://www.facebook.com/S91band |