E’ in un Dagda Live stranamente affollato che ci ritroviamo ad assistere per la seconda volta in pochi mesi allo speciale vintage show dei Moonspell, tutto incentrato sui due classici “Irreligious” e “Wolfheart”.
Nella stessa serata in cui il Portogallo trionfa all’Eurovision Song Contest, i Moonspell si esibiscono in qualità di headliner della seconda giornata del Rockland Metal Fest, che aveva scaldato i motori già il giorno prima con la performance dei veterani del power metal teutonico Rage.
La serata si apre con i Winterage e continua con Path Of Sorrow e Doomraiser, mentre sono di nuovo i romani The Foreshadowing a preparare il pubblico all’arrivo sul palco della band portoghese.
Seppur funestata da qualche problema tecnico, che si abbatterà purtroppo anche su Fernando e soci, la performance dei gothic-doom metaller della capitale è comunque di valore e festeggia il decennale del primo disco dei The Foreshadowing, “Days Of Nothing”, uscito nel 2007.
Quando le luci si abbassano, le note di “Opium” invadono il Dagda Live club, accarezzate dalla profondissima voce di Fernando Ribeiro.
Tra il pubblico serpeggia la nostalgia degli anni che furono, quelli di “Wolfheart” e “Irreligious”, ma è la nostalgia buona, positiva e genuina che soltanto la musica può suscitare. E così il locale si ritrova ad intonare “Awake!”, seguita da “For A Taste Of Eternity” e “Ruin & Misery”.
La menzione del concerto di Cagliari in apertura a “Raven Claws” sembra quasi far presagire la comparsa della bella Mariangela Demurtas sul palco del Dagda, e invece ci si deve accontentare della voce della talentuosa cantante italiana, purtroppo solo sotto forma di base registrata. Rimane il dubbio che il suo arrivo fosse stato effettivamente previsto, ma magari saltato all’ultimo secondo.
Ma non c’è tempo per pensare, i Moonspell continuano a regalare emozione e commozione con pezzi come “Mephisto” e “Herr Spiegelmann”, ma sono le tracce estratte da “Wolfheart” a dare il colpo di grazia ai più deboli di cuore tra i presenti. E ascoltare dal vivo perle come “Wolfshade”, “Vampiria” (eseguita dal buon Fernando con l’immancabile cappa di velluto – forse non il massimo della comodità per la stagione in corso) e le super folk “Atægina” e “Trebraruna” è davvero un’esperienza da brividi sulla schiena.
“Alma Mater” fa dimenticare perfino i suoni decisamente imperfetti del settaggio audio, con la voce che a volte sembra quasi sparire: i Moonspell non sembrano curarsene e concludono alla grande con un encore che regala un’incursione nell’ultimo disco “Extinct”, per poi salutare il pubblico con l’acclamatissima “Full Moon Madness”.
Sotto l’incantesimo della luna del Portogallo, lasciamo il locale ancora vagamente stregati dalla magia di una band che ha saputo spazzare via gli inconvenienti tecnici e l’ambientazione non proprio da stadio con una performance davvero all’altezza delle aspettative.
Moonspell Tracklist:
Opium
Awake!
For A Taste Of Eternity
Ruin & Misery
Raven Claws
Mephisto
Herr Spiegelmann
Wolfshade
Vampiria
Atægina
Trebraruna
Alma Mater
Encore:
Breathe (Until We Are No More)
Extinct
Night Eternal
Full Moon Madness
WINTERAGE
PATH OF SORROW
DOOMRAISER
THE FORESHADOWING
MOONSPELL