Cantante estremamente talentuoso con una voce spettacolare che ha pochi pari nel genere, Rob Moratti ha ormai abbondantemente superato i cinquant’anni di età, ma non ha raccolto in carriera quello che avrebbe meritato. L’ingresso nei Saga, una decina di fa, per il sottovalutato “The Human Condition” lasciava presagire che ci potesse essere un salto, poi il rientro di Michael Sadler ha riportato Moratti a percorrere con tenacia la sua carriera solista, che ha in “Renaissance” – significativa pure la scelta del titolo – forse l’esempio più convincente della sua grande capacità di interpretare con passione ed energia AOR tradizionale ma d’effetto.
Il bersaglio viene centrato già con la trascinante opener “You Are The One”, un chorus che sale negli spazi siderali come Moratti ci ha (ben) abituati, così come avviene nella liquida “Let Me Be The One”. Anche la romanticissima e super-tradizionale ballad “Best Of Me” è vetrina per la straordinaria voce del nostro, assolutamente credibile anche in atmosfere più ariose e rilassate, vedi “I Let You In”. Nella più leggera e nostalgica “Mandy Come Home” – pezzo davvero strepitoso nella sua semplicità – e della magnetica “I Don’t Want To Wait Forever” si vede come Moratti sia in grado di muoversi con naturalezza su territori più marcatamente pop, cosa che fa pure in “Hold On To Love” con il manto di tastiere ottantiano d’ordinanza ma non pacchiano, ma anche nel crescendo caldo e rilassato di “Lift You Up”. La forza dell’album sta proprio nel non conoscere cedimenti, nel muoversi all’interno delle coordinate dell’AOR ma con assoluta personalità, cosa che lo rendono un vero e proprio gioiellino per gli amanti del genere e per gli estimatori della voce di Rob Moratti.
….dimenticate i quattro magnifici album pubblicati sotto il nome FINAL FRONTIER…grandissima band formata a primi anni 2000 con il suo amico d’infanzia mladen dei von groove!!!!!…fenomenale Rob!!!