Non si può certo dire che Alex Staropoli non abbia coraggio. La notizia dell’abbandono dello storico frontman Fabio Lione è stata per tutti una botta tremenda, di quelle che avrebbero abbattuto anche un toro. Ma l’attuale leader dei Rhapsody Of Fire ha incassato il colpo e si è tirato ancora una volta su le maniche, trovando nuovi compagni di viaggio per ridare un’identità ad una band, che in molti davano ormai per spacciata. La scelta più delicata era evidentemente quella del cantante e all’annuncio di Giacomo Voli, molti hanno storto il naso. “Legendary Years” rappresenta quindi un bel banco di prova per il nuovo frontman, che ha dovuto misurarsi con i pezzi storici dei Rhapsody, riregistrati e ricantati per l’occasione.
Diciamolo subito, Giacomo Voli non è Fabio Lione, ma nemmeno Michele Luppi o Roberto Tiranti, gli altri due fuoriclasse della scena italiana, ma si dimostra all’altezza della situazione e riesce a portare a casa la pagnotta, uscendo dal confronto a testa alta. Non si dovrebbe fare, ma il paragone tra i brani originali, hit che abbiamo imparato ad amare negli anni e che abbiamo ormai interiorizzato, viene del tutto naturale. A livello strumentale, a dire la verità, i Rhapsody Of Fire non ci regalano alcuna sorpresa, preferendo non mettere mano a ciò che è sacro e che i fan probabilmente non avrebbero digerito. Il sound e gli arrangiamenti, soprattutto dei brani dell’epoca di “Legendary Tales“, hanno acquistato maggiore profondità e spessore, ma le parti soliste, il riffing ed i passaggi strumentali, non sono stati di fatto toccati. Voli regge il confronto con il proprio predecessore sulle song dal taglio tipicamente power, come l’opener “Dawn Of Victory“, la mitica “Land Of Immortals” e il più grande successo dei Rhapsody, l’immancabile “Emerald Sword“, mettendo in mostra una voce limpida, versatile e personale. Ma non sfigura nemmeno sui passaggi più tirati, come nel singolo “When Demons Awake“, che tutti hanno avuto modo di ascoltare con largo anticipo, applaudendo la prova dei nuovi Rhapsody Of Fire. Dove il cantante, già ascoltato con i Teodasia, rende di meno rispetto al proprio predecessore (e probabilmente è normale che sia così, vista la differenza di esperienza accumulata) è nei momenti più emozionanti, dove sono personalità e interpretazione a dover fare la differenza, come nella title track di “Legendary Tales” o nella ballad “Wings Of Destiny“.
“Legendary Years” è un disco che in fans dei Rhapsody Of Fire difficilmente lasceranno sugli scaffali dei negozi, tanta è la curiosità di ascoltare la nuova line up all’opera. Inoltre si tratta di un piacevole greatest hits, che tocca la prima parte della carriera della band triestina. Ovviamente noi aspettiamo al varco i nostri con il prossimo album di inediti, che ci dirà quanto realmente possono dare i nuovi arrivati in fase compositiva e come se la caverà il buon Giacomo, finalmente alle prese con brani scritti appositamente per la sua ugola.
Francamente non mi sembra corretto dire, come se fosse una cosa lampante, che Voli “non è Lione, o tiranti, o luppi”.. In base a cosa? L’unica differenza lampante che noto io è che Voli sa pronunciare l’inglese.. Cosa non proprio secondaria.. E, forse anche per questo motivo, mi sembra che i punti più alti del disco siano proprio Legendary Tales e Wings Of Destiny..
Semplicemente forse perchè non ha l’esperienza di 25 anni su palchi di tutto il mondo ed in studio con decine di album. La classe e la tecnica sono buone basi di partenza, e Giacomo Voli le ha tutte, (non userei come metro di paragone per valutare un cantante al primo posto la perfetta pronuncia dell’inglese, se no anche Mike Bongiorno avrebbe potuto fare il cantante), ma molto spesso è l’esperienza, nella vita come nella musica e nello sport, che fa la differenza tra uno bravo ed un fuoriclasse.
Davide ma che stai a dì???? Ahahahahaha, la pronuncia dell’inglese…dai fai il bravo, Voli non vale mezza unghia di Fabio o di Roberto…ma non è tecnica o mancanza di abilità, è così punto a capo, è un bravo cantante, ottimo forse, ma i fuoriclasse sono un altra cosa….