E’ passato poco più di un anno da quando i divertenti e coloratissimi Reckless Love hanno incendiato i palchi nostrani e come allora la band capitanata dall’irrefrenabile Olli Herman ha iniziato il mini tour italiano al Legend di Milano.
In questa occasione la formazione di Kuopio è stata accompagnata da due band tutte italiane i Twisted e gli Hi Fi Society e proprio alla giovane formazione proveniente da Pescara è toccato l’arduo compito di scaldare gli animi glam dei convenuti. E possiamo dire che dopo un inizio un po’ incerto, probabilmente frutto dell’emozione ci sono riusciti conquistando gli astanti e le giovani donzelle delle prime file a suon di uno street rock energico ed efficace in cui è spiccata l’esecuzione del nuovo singolo “Break The Walls”. Da notare anche la continua interazione con il pubblico e il voler stabilire un contatto con loro incitandolo sempre a dovere, tanto da farsi pure perdonare un’esecuzione non proprio brillante di Poison, classico immortale del maestro dello shock rock Alice Cooper.
Purtroppo le cose non vanno allo stesso modo per gli Hi Fi Society che sin dalle prime note non sembrano proprio in palla e seppure il loro hard rock dalle tinte più moderniste risulta piacevole e di buona fattura non riesce a fare centro a causa di un’esecuzione debole e poco convincente e questo si evince anche dalla poca partecipazione dei presenti che perdono interesse man mano che il loro set volge verso la fine.
Con le note di “The Boys Are Back In Town” dei seminali Thin Lizzy fa l’ingresso il piatto forte della serata i Reckless Love accolti dal grandissimo entusiasmo dei presenti. I riflettori come sempre sono puntati sul frontman della band, Olli Herman, mattatore indiscusso della serata che sa intrattenere tutti a dovere a suon di canzoncine pop metal divertenti e ruffiane che fanno divertire e che sono nate per essere cantate a squarciagola. La set list di solo un’ora e un quarto, un po’ breve a dire il vero pesca a piene mani dai vari lavori della band dando spazio anche ai pezzi tratti da “InVader”, l’ultimo album a detta di molti poco riuscito da cui vengono estratti brani come “Monster”, la scanzonata “We Are The Weekend” e “Scandinavian Girls” dedicata alle bellissime fan italiane escluse dal titolo solo per una mera questione di metrica.
Ma le tracce che riscuotono più successo sono senza dubbio l’iniziale “Animal Attraction”, vero inno goliardico e trash al punto giusto seguita da “So Happy I Could Die” in cui non è proprio possibile rimanere fermi. Come non è neanche possibile non lasciarsi conquistare e ballare freneticamente sulle note di “Beautiful Bomb” e “Badass” entrambe composizioni estratte dal primo lavoro del 2010 in cui viene sprigionata la vera essenza del four-piece, oppure sculettare insieme al frontman sulle divertenti “Back To Paradise” o “Night On Fire”. Per i bis di rito i Reckless Love decidono di non uscire e rientrare sul palco, ma bensì di rimanere sulle assi a ricevere l’entusiasmo sprigionato dai fan e di concludere inaspettatamente con “Dying To Live” e una versione al fulmicotone di “Hot” che incendia ancora di più i rocker accorsi al Legend. Non saranno dei maestri di tecnica o dei virtuosi, questo è certo e neanche viene richiesto loro di esserlo, ma sanno divertire e questo è quello che conta di più.