Sulla scia di un ritrovato interesse per il death metal old school i Morgoth si erano già riformati nel 2010, ma è solo dopo cinque anni che il lavoro costante da i sui frutti dal punto di vista discografico e si concretizza in questo nuovo “Ungod”.
Rispetto al passato remoto la band ha cambiato più a livello di formazione, con i soli Harald Busse e Sebastian Swart rimasti in sella, che a livello musicale (ed effettivamente non avrebbe avuto senso, viste le premesse della reunion). Ci troviamo così ad ascoltare una manciata di belle song pienamente ascrivibili alla più classica e canonica definizione di death metal, che allo stesso tempo hanno però il buon gusto di farsi trovare al passo con i tempi se si parla di qualità di incisione e resa esecutiva.
In questo senso sono lontani i tempi di un genere relegato alle cantine e alle produzioni approssimative; “Ungod” ha dalla sua un lavoro eccellente in fase di registrazione ed arrangiamento, che rimane comunque rispettoso delle regole basilari del genere, ma che garantisce una maggiore musicalità (se ci passate il termine).
In buona sostanza quello che possiamo ascoltare in song come “Voices Of Slumber”, la veloce “Descent Into Hell” o la scurissima strumentale title track è sempre puro death metal al cento per cento, ma il tutto suona meglio di un tempo, più pulito e dinamico. Il che dal nostro punto di vista non guasta.
Di certo tanta fedeltà agli schemi toglie qualcosa se si parla di inventiva e, se pur la band riesce a guadagnarsi interesse inserendo sufficiente varietà di tempi e ricchezza di elementi anche melodici, allo stesso tempo canzoni come “Snakestate” (il video) o “God Is Evil” non mancano di quel sapore troppo familiare nel riffing che è condanna inevitabile per chi si dedica ad uno stile ormai ampiamente sfruttato.
Comunque un buon rientro sulle scene per i Morgoth, che dimostrano quindi di aver tutto per continuare una carriera che sembrava essere ormai relegata nel passato. Se poi in futuro troveranno il modo di ricordarci di essere stati capaci tanti anni fa di un album sorprendente e sottovalutato come “Feel Sorry For The Fanatics”, sarà ancora meglio per chi ama la musica creativa al di sopra di ogni etichetta e trend.
Voto recensore 7,5 |
Etichetta: Century Media Records Anno: 2015 Tracklist: 01. House of Blood Sito Web: http://www.facebook.com/MorgothOfficial |
Che gradito ritorno!! A tutti i lettori consiglio anche l’album Odium veramente eccezionale, per il sottoscritto qualcosa di fondamentale. Buon ascolto!