Secondo album per i Rockers di Las Vegas Otherwise, “Peace At All Costs” (ascolta l’album in streaming) è un buon esempio di Rock molto semplice e lineare, costituito da tinte melodiche accattivanti e passaggi più ruvidi e sanguigni che rendono il tutto più dinamico e piacevole.
L’album inizia con “IV”, una intro fatta di sonorità quasi industrial che fanno da tappeto per voci sussurrate, incipit fuorviante, perché la successiva “Love & War” non lascia spazio a dubbi: il Rock And Roll è l’anima del combo statunitense, chitarre dalla distorsione non pompata al massimo creano il giusto sostegno per le vocals del singer Adrian Patrick, il quale condivide il suo ruolo con il chitarrista Ryan Patrick ed il batterista Corky Gainsford che si prestano anche dietro al microfono.
Sin dalle prime note di “Darker Side Of The Moon” (guarda il lyric video) si capisce perché sia stato scelto come singolo dell’album: ritmiche sostenute di batteria e basso che si alternano con aperture melodiche di facile presa, impossibile non cantare a squarciagola il ritornello, evidente qui qualche reminiscenza di Godsmack e Disturbed, soprattutto nel cantato. Sulla stessa lunghezza d’onda anche “Demon Fighter”, appare quindi evidente che i Nostri giocano a colpire l’ascoltatore con sferzate Hard Rock ruvide e potenti, per poi accarezzarlo con ritornelli melodici e leggeri, oppure più sofferti ed urlati, come in questo caso.
Tra le altre tracce occorre citare “All The Pretty Things”, malinconica e dai toni decisamente pacati, la quasi acustica “Walk Away”, le chitarre di Ryan Patrick ed Andrew Pugh regalano qui intense emozioni, sia negli arpeggi, semplici nella struttura ma efficaci, quanto nelle successioni di accordi che accompagnano la canzone; a risollevare i toni ci pensa “For The Fallen Ones”, dopo i primi secondi di clean guitar, un riffing granitico irrompe in tutta la sua potenza, ecco che l’apertura melodica torna a schiarire l’atmosfera.
“Peace At All Costs” è un album che dimostra un decisa crescita nel songwriting degli Otherwise, seppure non nel solco dell’originalità, l’ intensità sia nelle parti più tirate, che in quelle melodiche, rappresenta il loro punto di forza, grazie anche all’apporto della produzione di Dave Bottrill, il quale conta tra le sue collaborazioni anche Tool, Muse, Stone Sour, Godsmack, Staind ed altri ancora.
Voto recensore 6.5 |
Etichetta: Century Media Anno: 2014 Tracklist: 01. IV Sito Web: http://www.weareotherwise.com/ |