Con “Taudr”, gli svedesi King Of Asgard consegnano al mondo del viking metal il loro quarto album di studio, una scorribanda di cinque tracce nel mondo dell’epica vichinga, a cavallo tra elementi black e melodie che riescono comunque ad alleggerire l’ascolto.

La opener “The Curse And The Wanderer” si muove esattamente tra questi due poli, con una doppia cassa martellante e velocissima che lascia a tratti spazio a riff di chitarra quasi struggenti, mentre il growl del vocalist Karl Beckman, mai eccessivo o troppo estremo, si presta molto bene alla creazione di un’atmosfera tanto epica quanto malinconica.
“Death…And A New Sun” si apre con una cornamusa che immerge subito l’ascoltatore in un ambiente folk, per poi lasciare il posto alla solita batteria rullante e al cantato esplosivo, che si apre in un ritornello magniloquente, nella più classica delle tradizioni viking.
Si arriva così alla title track “Taudr”, che riprende alcuni tratti melodici del brano precedente, innestati ancora una volta su un giro di batteria quadrato e trascinante. Il tema ritmico rimane costaste per tutta la durata del pezzo, arricchito dai soliti elementi black che caratterizzano soprattutto la linea vocale.
Dopo una lunga intro strumentale, la penultima e più lunga traccia del platter “…For The Fury Of The Norse” mette in tavola tutte le sue carte, senza discostarsi particolarmente da quanto già ascoltato in precedenza.
Come al comando di una brava nave vichinga appena tornata da una razzia in terra straniera, i King Of Asgard si avviano verso “Upon The Raging Waves”, brano conclusivo di questo “Taudr” e momento di riposo finale, in cui la componente melodica della band emerge con fierezza, amalgamandosi con sicurezza a stilemi folk e viking.

In definitiva, “Taudr” si dimostra un disco solido e piacevole, di certo niente di nuovo sotto le aurore boreali del nord, ma un esempio di Nordic metal ben confezionato e di buon effetto.

• King Of Asgard
• Nordic Metal
• Viking Metal