Quello che più di tutto traspare dal debutto degli americani Graveshadow è un incondizionato amore per il fantasy e la sci-fi, per il metal sinfonico che strizza l’occhio al gothic e il tentativo, da bravi alchimisti, di unire questi elementi. Mixato da Emil “Nightmare” Nodtveidt dei Deathstars “Nocturnal Resurrection” è un album snello, che a differenza di molte band del genere non fa delle orchestrazioni la prerogativa ma mantiene il riffing chitarristico a cura di William Walker III e Matt Mitchell a fronte vista, granitico e dalle influenze heavy classiche.
La cantante Heather Michele si diletta tra il cantato pulito e uno screaming incisivo donando ai brani una dinamica espressiva che segue i testi come la narrazione di un libro. Lycan Lust, esempio lampante e plausibile singolo, con il ritornello trascinante che ricorda i Nightwish di Annette viene trasformato in un finale che non sfigurerebbe su un album degli Halestorm. Più volte veniamo trasportati nel mondo di Westeros e “Il trono di spade”: da “In The Roar Of Desire” (qualcuno ha parlato di Cersei e Jaime?) o la conclusiva “Blood And Fire”, uno dei pezzi più vincenti dell’opera con un coro evocativo che fa da controcanto alla furia di Heather. Chiamato in causa anche il serial inglese “Doctor Who” il brano Blink vede la partecipazione di Ralf Scheepers dei Primal Fear. Se nella parte iniziale di Fading pensiamo di essere giunti alla ballad dell’album, l’esserci in parte sbagliati mostra la forza di un disco, che non è la rivoluzione copernicana della composizione, ma mantiene la buona musica il centro dei brani.
Voto recensore 7 |
Etichetta: Mausoleum Records Anno: 2015 Tracklist: 01. Namesake Sito Web: http://www.graveshadow.com/ |