Chapeau.
I Disillusion erano uno dei nomi caldi della scena metal europea, dopo essere stati osannati dalla critica all’epoca del loro ottimo esordio ‘Back To The Times Of Splendor’. Con questo secondo lavoro hanno però avuto il coraggio di rivoltare tutte le carte in tavola, anzi in pratica hanno proprio ribaltato la tavola. Il death metal progressivo e tecnico degli esordi che, pur molto personale, aveva dei riferimento ben precisi, lascia il posto a una musica aggressiva a 360°, con grandissima attenzione sia alla melodia che alla sperimentazione, capace di creare una miscela esplosiva ed affascinante. I Disillusion sono talmente moderno da essere assolutamente post, un po’ post-tutto. Post death dati i trascorsi, post black date alcune attinenze con i Solefald più orchestrali (‘Dread It’, ‘Gloria’) e con gli Ulver più elettronici (‘Don’t Go Any Further’, ‘Avalanche’), post metal e industriali nei richiami ai conterranei Rammstein (‘The Black Sea’), senza lesinare accenni wave, indie-rock, cori barocchi, inserti sintetici, tappeti percussivi ipnotici (‘Save The Past’).
Il tutto però con un capo e una coda, senza mai indulgere nella sperimentazione fine a se stessa, pur ricercando continuamente qualcosa di nuovo, di personale e originale. Emblematica in questo senso la strumentale ‘Aerophobic’, una specie di claustrofobica e adrenalinca colonna sonora di film, che a seconda dell’umore può avere l’effetto di una fuga da una muta di cani feroci piuttosto che il ritrovarsi smarriti in una catena di montaggio piena di ingranaggi mortali e sferraglianti.
Forse per eclettismo e capacità di sintesi potrebbero venire in mente i Waltari, ma qui le trame sono più raffinate e l’amalgama delle componenti più fitta e intricata.
Il disco risulta quindi accessibile a un pubblico più vasto rispetto al passato, e i fan della prima ora potrebbero in qualche modo rimanere in un primo momento delusi, ma dopo pochi ascolti è impossibile non amare un disco veramente eccellente, capace di soddisfare i palati più fini e tutti quelli che cercano una musica robusta, melodica e moderna senza che questo significhi semplicistica e scontata. Insomma, senza mezzi termini una delle migliori uscite dell’anno.
Chapeau.
DISILLUSION – Intervista
Voto recensore 8 |
Etichetta: Metal Blade/Self Anno: 2006 Tracklist: 01. The Black Sea 02. Dread It 03. Don't Go Any Further 04. Avalanche 05. Gloria 06. Aerophobic 07. The Hole We Are In 08. Save The Past 09. Lava 10. To Many Broken Cease Fires 11. Untiefen |
Scopro questo disco a distanza di 10 anni dall’uscita, siamo infatti nel 2016, il cd mi è appena arrivato, e ad un primo ascolto, mi sembra che, nonostante la decade già passata, conservi una notevole originalità. Nella recensione vengono accostati ai Waltari, già questo è tutto dire, io adoro i Waltari.