Recensione: Second Storm

“Second Storm” dei Lancer potrebbe avere come sottotitolo “Keeper Of The Seven Keys Pt. 32”. Il secondo lavoro della band svedese, come tanti album nell’ultimo ventennio, riprende pari pari sonorità, melodie, strutture delle canzoni, guitar work dei due capolavori degli Helloween, in modo, in alcuni casi, anche spudorato. Ergo, chi non sopporta i copia e incolla giri tranquillamente alla larga.

I Lancer, purtroppo, si rifanno al passato anche nella produzione, che risulta un po’ datata, anche se emergono comunque le capacità di una band davvero preparata a livello strumentale, con il vocalist Isac Stenvall bravo a destreggiarsi su tonalità acute. “Second Storm” predilige gli up tempo del power teutonico, puntando su melodie di facile presa, inserite in brani comunque ben strutturati. L’opener “Running From The Tirant” si rifà a “Dr. Stein” per la velocità del riff di chitarra ed il refrain spedito, mentre il singolo “Iwo Jima”, ricorda invece “I’M Alive” per il ritornello insistito e le variazioni melodiche centrali. I Lancer, non ci stanchiamo di ripeterlo, ci propongono brani diretti, tenuti insieme da un cantante di grande valore, ma a livello di originalità siamo davvero a zero, come dimostra la lunga “Aton”, troppo simile negli inserti testieristici a “Keeper”.

I Lancer passano in rassegna l’enciclopedia del power metal teutonico e, nel corso di “Second Storm”, si possono ritrovare continui punti di contatto con Gammaray, Primal Fear ed Iron Savior, troppo poco per strappare un sei.

Più che una seconda tempesta, qui ci troviamo di fronte ad una pioggerella di stagione.

Alessandro Battini

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E’ il sinfonico della compagnia. Dai Savatage ai Dimmu Borgir, passando per i Rhapsody, predilige tutto ciò che è arricchito da arrangiamenti sontuosi ed orchestrazioni boombastiche. Nato e cresciuto a pane e power degli anni ’90, si divide tra cronache calcistiche, come inviato del Corriere Dello Sport, qualità in azienda e la passione per la musica. Collezionista incallito di cd, dvd, fumetti, stivali, magliette dei concerti, exogini e cianfrusaglie di ogni tipo, trova anche il tempo per suonare in due band.

1 Comment Unisciti alla conversazione →


  1. Emanuele Folchini

    Running from the Tyrant si rifà a Dr. Stein ?
    Iwo Jima come I’m alive ?

    …mi sa che tu il disco… o non l’hai neanche ascoltato… o non ti ricordi i brani che hai citato…

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