Recensione: Enjoy The Show

“Enjoy The Show”: un titolo davvero indovinato per il quinto studio album degli H.A.R.E.M. di Freddy Delirio, che torna con il suo progetto e un nuovo disco di hard rock frizzante e scanzonato che ci farà divertire alla grande.

“Enjoy The Show” è un album dalle sonorità hard’n’heavy accessibili e dalla forte attitudine glam, uno di quei dischi che senza tanti complimenti spara in faccia a chi l’ascolta l’odore di benzina e Jack Daniels che appartiene solo al rock.

Accompagnato da Matt Stevens alla chitarra, Nik Giannelli al basso e dal nuovo acquisto Giuseppe Favia alle pelli, Mr. Delirio ci propone questa volta  una sorta di tributo al rock duro a 360 gradi. Di certo vince il pezzo coinvolgente e immediato, ma si avvertono tutte le influenze del nostro Freddy, dal flavour progressive e settantiano a un approccio più heavy e in parte moderno sperimentato anche nelle ultime produzioni dei Death SS.

A completare un quadro già di per sè molto interessante, ecco due ospiti di lusso, ovvero il chitarrista americano Reb Beach (Winger, Alice Cooper e Whitesnake tra gli altri) e Steve Sylvester, che partecipa ad una adrenalinica versione di Break On Through dei Doors.

Il quinto capitolo degli H.A.R.E.M. inanella una serie di brani piacevoli che spesso fanno leva su di un refrain arioso e intrigante che arriva subito al dunque. Parliamo di “In Your Hands”, della scoppiettante titletrack, ancora “Angel”, “Spark”, “Thanks” e di quella tostissima “Fire On Stage” che, siamo certi, macinerà entusiasmo quando la band la eseguirà dal vivo. Una menzione a parte poi per l’oscura e vagamente sabbathiana “The Wizard”, un brano che, tra modernità e tradizione, richiama alcune atmosfere dei Death SS e per “Flower”, ballata dal sapore A.O.R., delicata e introspettiva.

Bravo Freddy e bravi H.A.R.E.M., autori di un album godibilissimo che non stravolge le regole del gioco ma punta tutto sull’emozione e il coinvolgimento. Una conferma dell’ottimo stato di salute della musica di casa nostra. Naturalmente, quella buona.

Andrea Sacchi

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Poser di professione, è in realtà un darkettone che nel tempo libero ascolta black metal, doom e gothic, i generi che recensisce su Metallus. Non essendo molto trve, adora ballare la new wave e andare al mare. Ha un debole per la piadina crudo e squacquerone, è rimasto fermo ai 16-bit e preferisce di gran lunga il vinile al digitale.

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