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Starbynary – Recensione: Dark Passenger

Gli Starbynary sono una nuova realtà tricolore di power progressive metal, ma sono tutt’altro che dei giovincelli e degli sprovveduti. Dietro al microfono ritroviamo Joe Caggianelli, prima ugola dei Derdian ed il genere proposto dai nostri non si discosta poi troppo dalla band lombarda. Un power metal con sfumature progressive e sinfoniche, come nella migliore italica tradizione degli ultimi anni, anche se i nostri sono più vicini ad Arachens ed Highlord, rispetto al sound di Secret Sphere e Vision Divine.

In “Dark Passenger” tecnica e melodia si fondono in dieci pezzi finemente arrangiati e concepiti con la giusta maturità, spaziando tra momenti prettamente corali ad altri più tirati e vagamente progressive. La title track colpisce nel segno per un refrain azzeccato e quasi epico, mentre in “Blood” oscuri rintocchi di campane fanno da contraltare a linee vocali di facile presa, nel brano più power ed immediato di questo esordio targato Starbynary. I passaggi di pianoforte di Luigi Accardo donano raffinatezza alle parti strumentali (“The Ritual”), mentre il lavoro di chitarra di Leo è decisamente legato allo stile della scuola teutonica, per velocità e buon gusto negli assoli. Nonostante un’originalità di fondo che stenta ad emergere (come i passaggi barocchi di “Codex”), “Dark Passenger” si fa apprezzare per la professionalità e completezza nelle orchestrazioni, che sono ben amalgamate dal suono di basso dell’ospite Mike Le Pond, un veterano del genere e non soltanto della scena internazionale. Ed il disco scorre via che è un piacere.

“Dark Passenger” viaggia su tempi sempre parecchio spediti, quindi non aspettatevi cervellotici mid tempo, anche se le atmosfere create dal mood del disco sono tutt’altro che ariose, forse perché il concept dal quale sono tratti i testi è preso direttamente dalla serie TV “Dexter”. Gli Starbynary tengono in serbo tutto il prog della propria opera nella lunga suite finale, “The End Begins”, che chiude nel migliore dei modi questo esordio e può essere preso come punto di partenza dalla band per il futuro.

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